Milano, 11 marzo 2011 - 00:00

Immagazzinare energia pulita tramite aria liquida

Un nuovo metodo ideato in Gran Bretagna permetterà di superare uno dei maggiori limiti delle energie rinnovabili: la discontinuità.

L'argomento più utilizzato dai detrattori delle energie rinnovabili è l'impossibilità di avere elettricità da esse in qualunque momento, e non solo quando il vento soffia e il sole splende,  tanto per citare gli esempi più eclatanti. Immagazzinare energia è una delle sfide principali che devono affrontare oggi le rinnovabili. Una soluzione in questo senso arriva da un'azienda britannica che si chiama Highview Power Storage e che ha messo a punto un sistema efficiente ed economico.

Di cosa si tratta? L'idea è di utilizzare l'eccesso di energia prodotto in momenti di scarsa domanda per alimentare unità refrigeranti che raffreddano l'aria fino a — 190°C, trasformandola in azoto liquido facilmente immagazzinabile. Tali unità, alimentate da energie rinnovabili, conservano l'aria allo stato liquido in un ambiente pressurizzato (1 bar).

Nel momento in cui c'è bisogno di elettricità, l'aria liquida viene sottoposta a una pressione di 70 bar e riscaldata all'interno di uno scambiatore di calore. L'aria produce così un gas ad alta pressione in grado di muovere una turbina che produce elettricità. Attraverso questo processo si recupera circa il 50% dell'elettricità utilizzata per raffreddare l'aria (che altrimenti andrebbe sprecata), ma l'efficienza può arrivare al 70% se è disponibile una fonte di calore, ad esempio quella di una centrale elettrica e di un'industria nelle vicinanze.

Un sistema del genere, da 300 kilowatt di potenza, è stato testato negli ultimi nove mesi in Gran Bretagna e ha dimostrato la sua economicità. Ora, Highview ha in progetto di costruire un impianto su scala commerciale di 3,5 MW entro il 2012, che farà parte di un impianto di stoccaggio da 8-10 MW, pronto approssimativamente per il 2014.

Pagine correlate