Sapei, inaugurato l'elettrodotto che collega la Sardegna alla terraferma
Grazie a un cavo di 435 chilometri dalla potenza di 1000 MW, la Sardegna potrà ora scambiare energia elettrica col continente.
Sapei è un acronimo che sta per Sardegna Penisola Italia, attivo in via sperimentale già da qualche anno, è stato inaugurato ufficialmente solo qualche giorno fa e unisce ora il centro di Borgo Sabotino, in provincia di Latina, e Fiumesanto. Si tratta di un cavo da record sia per la lunghezza sia per la profondità alla quale è stato posato (1640 metri). Ha 12 centimetri di diametro, 500 kV di corrente continua per un investimento di 750 milioni di euro, di cui nemmeno uno da soldi pubblici, più del 50% viene da Terna e 373 milioni da parte della Banca europea per gli investimenti.
Il collegamento è stato realizzato in tempi piuttosto ridotti, circa 14 mesi per le autorizzazioni e 48 per la realizzazione totale, e rientra in un progetto più vasto di Terna, denominato Insula, che prevede di collegare elettricamente tutte le isole alla terraferma.

I vantaggi? Innanzitutto si evita di trasportare elettricità attraverso il vecchio collegamento a 200 kV della Corsica, poi si evitano i "colli di bottiglia" tra la Sardegna e il resto del mercato elettrico, risparmiando, secondo quanto afferma Terna, 70 milioni di euro l'anno.
Inoltre i 1000 MW del cavo sottomarino corrispondono al 50% del fabbisogno energetico dell'isola e garantiscono così una maggiore sicurezza per il sistema elettrico sardo. Infine d'ora in poi la Sardegna potrà esportare l'energia in surplus verso il continente, in particolare quella prodotta dalle centrali eoliche.
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