Milano, 6 aprile 2011 - 00:00

Impianti a fonti rinnovabili con Dia, ancora bocciata la Basilicata

Autorizzare impianti eolici o fotovoltaici con la denuncia di inizio attività oltre le soglie fissate dal Dlgs 387/2003 viola le norme nazionali inderogabili dalle Regioni in materia di autorizzazioni.

La Corte Costituzionale nella sentenza 1° aprile 2011, n. 107 cassa nuovamente il Piano energetico regionale della Basilicata approvato con Lr 1/2010. Le norme in questione – aggiunte dalla Lr 21/2010 – autorizzavano la costruzione tramite Dia (denuncia di inizio attività) di impianti eolici e fotovoltaici di microgenerazione tra 200 kW e 1 MW se proposti dallo stesso soggetto e/o dallo stesso proprietario dei suoli di ubicazione degli impianti purché posti a una distanza non inferiore a 500 metri in linea d'aria. Altre norme del Piano energetico lucano erano state bocciate con sentenza n. 67/2011.

Autorizzare impianti con Dia oltre le soglie fissate dal Dlgs 387/2003 viola la legge nazionale che stabilisce che solo un decreto ministeriale può modificare le soglie fissate dalla legge nazionale. Peraltro, occorre anche ricordare che dopo l’approvazione del Dlgs 28/2011, dal 29 marzo le Regioni ora sono legittimate ad autorizzare con procedure semplificate gli impianti fino a 1 MW.

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