Nel 2010 l'eolico cresce un po' più lentamente del solito. Ma la Cina avanza
Nei giorni scorsi la World Wind Energy Association ha presentato il World Wind Energy Report, che fa il punto sul settore eolico nel 2010. Non a caso il rapporto è stato presentato in Cina, protagonista assoluta della crescita dell'anno passato.
Nel 2010 la capacità mondiale installata ha raggiunto i 196.630 MW, di cui 37.642 MW installati nel 2010, un po' meno rispetto al 2009 quando i nuovi impianti erano stati 38.312 MW. Più della metà di questa crescita è dovuta ai grandi passi in avanti compiuti dalla Cina, che nel 2010 ha visto l'installazione di 18,9 GW di nuovi impianti, raggiungendo quota 44.733 MW. Stagna un po', invece, l'eolico USA che perde la propria posizione di leadership mondiale a causa di una flessione della crescita (5,6 GW per un avanzamento del 14,9% contro i 9,9 GW e il +25,9% del 2009).
Come aveva già indicato il rapporto Ewea (vedi Riferimenti) fanno registrare una rallentamento nella crescita diversi paesi dell'Europa occidentale mentre si cominciano a fare avanti i paesi dell'Europa orientale, in particolare la Romania che nel 2010 ha visto aumentare di ben 40 volte la propria potenza installata, passando da 100 a 4.121 MW. Le cause che si nascondono dietro a questa stagnazione, secondo WWEA, vanno rintracciate nella mancanza di politiche di supporto efficaci.
Nella classifica dei paesi più eolici, dietro Cina e Usa, rimane la Germania con 27.215 Megawatt, seguita dalla Spagna (20.676 MW), dall'India (13.065 MW) e dall'Italia (5.797 MW). Ma se a livello quantitativo i dati sono questi, cambia un po' la visione delle cose se si analizza il panorama mondiale sulla base della fetta di energia totale rappresentata dall'eolico nei singoli paesi. In Danimarca, infatti, l'eolico ricopre il 21% del fabbisogno elettrico totale, in Portogallo il 18% e in Spagna il 16%, stesso discorso se si valutano altri indicatori come la superficie totale, la popolazione o il Pil; rimane in testa sempre il piccolo paese scandinavo.
Una menzione a parte merita l'eolico offshore, che continua a far registrare una crescita nettamente superiore rispetto all'eolico onshore. Nel 2010 la nuova capacità installata ammonta a 1.161 MW, con una crescita del 59% che porta l'eolico in mare a quota 3.117 MW. Questo settore nel settore rappresenta l'1,6% della capacità totale installata ma è in crescita rispetto al 2009 (1,2%). A guidare la testa stavolta è la Gran Bretagna che ha installato 653 MW di nuovi impianti per un totale di 1.351 MW. L'eolico offshore in questo paese rappresenta il 29% della potenza eolica installata e il 59% del nuovo installato nel 2010. Una nota a margine: nel 2010 il Giappone ha costruito la centrale offshore di Kamisu (14 MW) che l'11 marzo scorso ha perfettamente resistito all'aggressione del terremoto e dello tsunami.
Attualmente sono impiegate nel settore eolico 670 mila persone, che negli ultimi cinque anni sono praticamente triplicate. Il giro d'affari nel 2010 è stato di 40 miliardi di euro, leggermente in calo rispetto ai 50 del 2009. Secondo WWEA la spiegazione va ricercata nell'abbassamento dei prezzi delle turbine e nella "deviazione" del mercato verso la Cina. Le prospettive per il futuro, secondo l'associazione internazionale sono ottime: sarà possibile raggiungere 600 GW di potenza installata già nel 2015 e 1.500 GW nel 2020.
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dall'archivio News di Nextville
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Nextville (Energie rinnovabili)