Milano, 15 maggio 2011 - 00:00

Un algoritmo per migliorare l'efficienza delle turbine eoliche

I ricercatori australiani dell'università di Adelaide si sono ispirati all'evoluzione in natura per calcolare come posizionare nel modo migliore le turbine e ottenere la massima produttività dagli impianti.

Il dottor Frank Neumann della School of Computer Science ha ideato degli "evolutionary algorithms" in grado di ottimizzare la posizione delle turbine, prendendo in considerazione gli effetti di scia, la minor quantità possibile di terreno utilizzato, fattori legati al vento e all'aerodinamica delle turbine eoliche. Recentemente, infatti, l'attenzione dei ricercatori si è concentrata soprattutto sulla dimensione delle turbine che, realizzate di volta in volta più grandi, consentono di catturare un quantitativo sempre maggiore di energia e di abbassare i costi. Un'altra via, invece, è quella percorsa dai ricercatori australiani che cercano di migliorare l'efficienza degli impianti studiandone a fondo la posizione, con l'obiettivo di trovare quella migliore.

L'algoritmo ideato da Neumann è un processo matematico dove le soluzioni potenziali vengono migliorate un passo alla volta finché non si raggiunge quella ottimale. Per capire meglio di cosa stiamo parlando Neumann fa un parallelo con l'evoluzione umana: i genitori mettono al mondo un certo numero di figli, ognuno con caratteristiche diverse, e così come avviene in natura, ogni generazione (o nel caso dell'algoritmo una serie di soluzioni) dovrebbe essere migliore della precedente. Queste soluzioni vengono così valutate in parallelo per velocizzare il calcolo.

Un'altra fonte di ispirazione sono le colonie di formiche che riescono a trovare la fonte di cibo più vicina percorrendo la via più breve. Il meccanismo che utilizzano si basa sui feromoni che permettono loro di comunicare in modo estremamente efficace. Seguendo lo stesso principio i ricercatori pensano sia possibile risolvere i problemi umani attraverso gli algoritmi.

Secondo Neumann, che sta lavorando a questo progetto insieme ai ricercatori del Massachusetts Institute of Technology, gli approcci utilizzati finora consentivano di lavorare con un numero estremamente limitato di turbine, mentre con il nuovo algoritmo sarà possibile calcolare la posizione ideale di migliaia di turbine.