Milano, 3 luglio 2011 - 00:00

Edifici 'a consumo quasi zero', goodbye

La nuova Energy Performance Buildings Directive (2010/31/EU), nota in Italia come direttiva "edifici a consumo quasi zero", era elencata tra le deleghe da conferire al Governo con la legge Comunitaria 2010. E invece.

... e invece alla Camera dei Deputati la maggioranza era assente in massa. Così è andata sotto la votazione sull’articolo uno, quello che appunto doveva confermare la delega al Governo per tutte le direttive europee scadute. E, tra queste, la  seconda direttiva sulla performance energetica degli edifici, che chiede agli Stati membri l’impegno per edifici a consumi “quasi zero” al 2020. Il recepimento era richiesto entro il 20 giugno 2010.

Passati alcuni giorni, continua a non essere chiaro cosa dovrebbe succedere adesso. Alcuni ipotizzano che verrà ripresa la discussione del provvedimento, ributtando i contenuti dell’articolo non approvato all’interno di altri articoli. Chiunque voglia darsi la briga di leggerlo capirà che non è facile.

Oppure verrà ripresentata una Comunitaria 2010 bis? O più semplicemente si aspetterà un anno, rimettendo tutto all’interno della Comunitaria 2011, e pagando le enormi multe che l’Europa sarà lieta di comminarci?

C’è stato molto dibattito su questo pericoloso incidente in aula: la maggioranza sapeva che era un appuntamento importante, e la sua particolare fragilità avrebbe dovuto spingerla a maggiore attenzione.

Una cosa sola si sono dimenticati tutti di rllevare: era il 29 giugno, meglio noto ai romani come Pietro e Paolo, i patroni della capitale. Quel giorno si fa festa, ovvio.

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