Manovra 2011, novità detrazioni 36% - 55% e altro
Il Dl 6 luglio 2011, n. 98, convertito in legge 15 luglio 2011, n. 111, contiene alcune diposizioni di una certa importanza che riguardano soprattutto le detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica e le ristrutturazioni. Ma non solo.
Tutto il sistema di detrazioni e agevolazioni fiscali attualmente in essere (in totale 483 voci tra detrazioni e deduzioni fiscali, Iva agevolata, crediti d'imposta, esenzione dalle accise, ecc) è destinato a subire un taglio lineare nel 2013 e 2014 se, entro il 30 settembre 2013, non sarà effettivamente operante una riforma del welfare in grado di limitare in quantità analoghe la spesa statale.
I tagli lineari sono: nel 2013 il 5%, e nel 2014 un aggiuntivo 15%.
Ciò significa che per ogni tipo di agevolazione si dovrà calcolare la relativa quota di "peggioramento". Così, ad esempio, una Iva agevolata 10% diventerà nel 2013 Iva al 10,5% e nel 2014 Iva al 12%. Mentre una detrazione fiscale 36%, diventerà 34,2% e poi 28,8%. E una esenzione dalle accise o dall'Irpef diventerà una esenzione del solo 80% dell'importo considerato (l'esempio più lampante è quello relativo alle imposte sulla prima casa, che attualmente prevedono una esenzione Irpef, e che nel 2014 diventeranno una imposta pari al 20% della rendita catastale).
Detrazioni fiscali 55% e 36%
In pratica, per quel che riguarda le detrazioni 55% per il risparmio energetico negli edifici, la cosa risulta ininfluente, perché la misura è ai suoi ultimi mesi di vita ed è poco probabile che venga prorogata in extremis. Dunque chi ha intenzione di effettuare migliorie nelle proprie case o luoghi di lavoro, non ha tempo da perdere: deve chiudere i lavori ed effettuare i bonifici ai fornitori entro la fine dell’anno.
Rispetto alla detrazione 36% per le ristrutturazioni (nella quale avrebbero comunque potuto rientrare buona parte degli interventi edilizi di risparmio energetico), il problema è ancora aperto. Attualmente la detrazione ha scadenza 2012, dunque senza proroga anche in questo caso il problema non sussisterebbe.
Il Governo si è sempre espresso a favore del mantenimento di questa misura, e ci aspettava che potesse divenire più o meno stabile. Per il 2013 le conseguenze non sarebbero gravi: si passerebbe infatti dal 36% al 34,2%. Ma nell’anno successivo si scenderebbe al 28,8%, cioè al 2,88% di detrazione annua per 10 anni. Inutile sottolineare che sarebbe molto poco allettante rispetto al “normale” ricorso a prestazioni in nero.
Altre agevolazioni
Ecco le altre voci "energetiche" interessate:
• credito d'imposta sulle reti di teleriscaldamento alimentato con biomassa ed energia geotermica;
• esenzione dall'accisa sull'energia prodotta con impianti a fonti rinnovabili di potenza superiore a 20 kW e consumata dalle imprese di autoproduzione;
• Iva agevolata (ad esempio Iva 10% per la cessione di impianti solari termici, fotovoltaici, di cippato per la produzione di calore, interventi per il risparmio energetico degli edifici e per le ristrutturazioni, ecc.).
Le buone notizie
Nella manovra trova conferma (all’art. 23, comma 8) la riduzione, dal 10% al 4%, per la ritenuta d'acconto effettuata dalle banche e dalle Poste sui bonifici corrisposti per gli interventi che hanno diritto alle detrazioni 36% e 55%. Per un approfondimento sulla questione, si vedano i Riferimenti.
Infine, una tranquillizzazione rispetto a un provvedimento che aveva allarmato diverse associazioni di produttori di energia da rinnovabili. Il comma 10 dell’articolo 23 del Dl 6 luglio 2010, in fase di conversione in legge, è stato fortunatamente modificato: scompare così il limite dell’1% agli ammortamenti, previsto dal Dl “per i beni gratuitamente devolvibili alla scadenza di una concessione”. Si trattava di una norma che avrebbe colpito pesantemente il settore idrolettrico e con una modalità poco giustificabile, presupponendo regimi concessori — ormai irrealistici — di durata di 100 anni.
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