55%: la manovra taglia, il Senato chiede che continui
Nelle infinite stesure della manovra, una cosa è rimasta immutata: il taglio delle agevolazioni fiscali (ma con un anno di anticipo). Però la Commissione Bilancio chiede al Governo di stabilizzare le detrazioni 55% fino al 2015.
In una precedente news e in un editoriale (vedi Riferimenti) abbiamo ampiamente descritto come il previsto taglio di tutte le agevolazioni fiscali – ad oggi non rettificato da alcun emendamento del Governo – colpirà le detrazioni fiscali del 55% e del 36%. Ma abbiamo probabilmente commesso un errore, ritenendo che la diminuzione avrebbe colpito solo gli interventi effettuati a partire da quest'anno. Questo ci portava a commentare che in realtà questa misura ben poco avrebbe inciso sul comparto 55%, la cui scadenza è prevista al 31 dicembre 2011.
Ma ci sbagliavamo: osservatori più attenti, consultando negli allegati tecnici i saldi di risparmio previsti in sede governativa, notavano che gli importi a favore dell'erario risultavano molto consistenti per tutti gli esercizi futuri analizzati dalla Manovra. Si deve dunque dedurre che la misura toccherà anche chi ha effettuato i lavori negli scorsi anni: potranno detrarre meno di quanto concordato.
La cosa, se vera, è grave, perché contraddice il principio di non-retroattività sancito nello Statuto dei diritti del contribuente: l'efficacia di una norma tributaria deve decorrere successivamente alla sua approvazione e pubblicazione. In altre parole, se il cittadino ha fatto un patto con lo Stato nel 2009 che prevede una facilitazione di uguale importo per 5 anni, come può quel patto essere inficiato nel 2011 diminuendo del 20% l'importo detraibile?
Al proposito non si sono sentiti molti commenti, né vi sono state delucidazioni dagli estensori della Manovra.
Ma il tema del 55% è stato ripreso dalla Commissione Bilancio del Senato, nell'ambito dell'esame del decreto legge n. 138/2011 (Manovra2), che in un Ordine del giorno rivolto al Governo chiede che l'applicazione della norma venga valutata “nel quadro di una stabilizzazione normativa delle detrazioni per fini energetici, di restauro, risanamento e ristrutturazione edilizia, anche al fine di attuare quanto previsto dal piano per l'efficienza energetica che il Governo ha presentato in sede europea...”.
In pratica: va bene diminuire la percentuale di detrazione, ma bisogna mantenere la misura nei prossimi anni. E' esattamente quello che avevano richiesto, ancor prima che di questa Manovra si sentisse parlare, tutte le maggiori Associazioni del settore. Aggiungeremmo sommessamente: e fatelo solo per gli interventi futuri e non per quelli passati.