55%, forse svelato il mistero
Tutti in allarme perché nella legge di stabilità è scomparsa la detrazione 55%. Ma niente paura, ricomparirà altrove.
Da mesi è diventato di moda il nuovo gioco di nascondino del 55%. Esso appare e sfugge come il gatto di Alice. Non c’era nella penultima bozza della manovra "di rilancio", è ricomparso nell’ultima prima del testo definitivo, che è stato inserito come emendamento alla legge di stabilità (quella appena votata all’unisono pur di ottenere le dimissioni del Primo Ministro).
E intanto molti (tra cui la redazione di Nextville) si interrogavano su come fosse possibile tradurre in decreto le misure annunciate dal Dlgs 28/2011 sugli interventi di efficienza energetica “di piccole dimensioni”, che avrebbe dovuto introdurre una sorta di Conto energia per i risparmi di energia termica.
Secondo le ultime indiscrezioni (solo di quelle si vive oramai), l’ipotesi del Conto energia è tramontato per ovvie difficoltà di attribuire dieci anni di incentivo monetario ad un cambio di caldaia. E al suo posto arriverà il decreto attuativo promesso dal Dlgs rinnovabili, che trasforma però l’improbabile premialità monetaria in una detrazione fiscale.
Trattasi, né più né meno, dell’ex 55%.
Sempre parlando per ipotesi, in questo caso riportata dal Sole 24Ore, si tratterebbe di detrazioni variabili da un massimo del 52% a un minimo del 39% (si noti che nell'ultima versione circolata, questo minimo era del 41%, vedi Riferimenti).
Quel che confonde le idee ulteriormente – e ha probabilmente provocato la non riconoscibilità dell'annunciato provvedimento – è il diverso lessico utilizzato: quelle che prima si chiamavano strutture opache orizzontali e verticali, si chiamerebbero sistemi di isolamento. Quelle che venivano definite strutture tecniche apribili, ridiventano infissi. Per fortuna le caldaie sono rimaste tali in entrambe le versioni.
E' inutile riportare le percentuali attribuite e i massimali e correttivi, anch'essi diversi dalla bozza circolata: meglio attendere qualche annuncio più ufficiale.
Per il momento accontentiamoci di aver capito che tutta la materia starà in un decreto attuativo del Dlgs 28/2011, che come tutti gli altri è solo un po' in ritardo. E di constatare che coloro che si sono esercitati a definire le nuove regole del 55% all'interno della manovra di rilancio non sono gli stessi che stavano pensando alla stessa cosa ma chiamandola con altri nomi. Per fortuna se ne sono accorti in tempo.
C'è una good news in tutto ciò: gli interventi di "piccola efficienza energetica" non peseranno sulle nostre bollette elettriche. Accontentiamoci e aspettiamo serenamente il nuovo decreto.
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