Milano, 9 dicembre 2011 - 00:00

SalvaItalia: ci saranno o no gli aumenti IVA nel 2012?

La manovra cambia la “clausola di salvaguardia” varata a luglio dal precedente governo. Ma pochi hanno capito di cosa si trattava allora e cosa significa adesso.

Non molti ricordano infatti che la manovra di luglio/agosto, varata dal precedente Governo, prevedeva nel biennio 2012-2013 la diminuzione del 20% di tutte le facilitazioni fiscali (complessivamente 483), se non si fosse giunti in tempo utile a risparmiare la corrispondente cifra con la riforma fiscale e assistenziale. Il complicatissimo e penalizzante marchingegno, che toccava il settore del risparmio energetico nelle facilitazioni Iva e accise, nonché nelle detrazioni 36 e 55%, è stato spiegato in una nostra news  di luglio, alla quale rimandiamo (vedi riferimenti). 

Ciò che va ricordato è che si trattava di una clausola di salvaguardia, cioè una garanzia messa a protezione dei saldi di bilancio stabiliti dalla manovra stessa. In parole povere, il testo di legge diceva: se non si riuscirà a risparmiare grazie alle riforme, verranno tagliate tutte le facilitazioni per la cifra corrispondente.

La nuova mega-finanziaria, nel tentativo di evitare una misura molto punitiva per le famiglie (gran parte dei tagli avrebbero colpito le detrazioni fiscali per i figli e i parenti a carico), rovescia il problema e decreta aumenti dell’Iva 10% e 21%, a partire dall’ottobre dell’anno prossimo. Che però scatteranno solo se entro quella data non saranno state varate leggi in materia fiscale-assistenziale più tagli alle facilitazioni fiscali che complessivamente corrispondano a tale prelievo.

Gli aumenti sono così previsti:

Iva “normale”-> si passa dal 21 al 23% per l’ultimo trimestre 2012 e per il 2013; al 23,5% dal gennaio 2014;

Iva “facilitata” -> si passa dal 10 al 12% per l’ultimo trimestre 2012 e per il 2013; al 12,5% dal gennaio 2014.

Modifica apportata dall'art. 18 del Decreto SalvaItalia all’art. 40 del Dl 6 luglio 2011, n. 98 (convertito con modificazioni dalla legge 15 luglio 2011, n. 111)

Art. 40 Dl 98/2011:

...

1-ter. A decorrere dal 1° ottobre 2012 fino al 31 dicembre 2012 le aliquote Iva del 10 e del 21 per cento sono incrementate di 2 punti percentuali. A decorrere dal 1° gennaio 2013 continua ad applicarsi il predetto aumento. A decorrere dal 1° gennaio 2014 le predette aliquote sono ulteriormente incrementate di 0,5 punti percentuali.

1-quater. La disposizione di cui al comma 1-ter …  non si applica qualora entro il 30 settembre 2012 siano entrati in vigore provvedimenti legislativi in materia fiscale ed assistenziale aventi ad oggetto il riordino della spesa in materia sociale, nonché la eliminazione o riduzione dei regimi di esenzione, esclusione e favore fiscale che si sovrappongono alle prestazioni assistenziali, tali da determinare effetti positivi, ai fini dell'indebitamento netto, non inferiori a 13.119 milioni di euro per l'anno 2013 ed a 16.400 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2014.

E’ davvero meglio il nuovo dispositivo? Da un punto di vista tecnico certamente sì, giacché i tagli orizzontali e indiscriminati a tutte le 483 facilitazioni fiscali esistenti rischiavano di essere inutilmente complicati e quindi quasi inattuabili. Dal punto di vista della politica economica, le due misure hanno difetti diversi ma alla lunga piuttosto simili: i tagli alle agevolazioni sarebbero caduti in prevalenza sulle fasce sociali più deboli e sui settori da promuovere (ad esempio quello del risparmio energetico); invece gli aumenti sull’Iva normale ricadono su tutti (e maggiormente sulle fasce svantaggiate) e fanno crescere l‘inflazione. Gli aumenti dell'Iva facilitata colpiscono invece direttamente i settori a cui essa si applica, tra cui gli interventi per le ristrutturazioni e l'efficientamento energetico.

Resta sempre la speranza che una razionalizzazione dellle politiche fiscali e del settore sanitario-assistenziale possa scovare fondi alternativi: ci sono dieci mesi di tempo.

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