Milano, 20 gennaio 2012 - 00:00

Mercato dei TEE, il 2011 ha registrato un deciso aumento dei prezzi

Il rapporto di monitoraggio sul mercato dei TEE pubblicato dal Gestore dei mercati energetici registra un significativo aumento dei prezzi per ogni certificato scambiato nel 2011 rispetto al 2010.

In applicazione del Decreto del Ministero dello sviluppo Economico 21 dicembre 2007, il Gestore dei Mercati Energetici (GME) ogni semestre pubblica un rapporto che fa il punto della situazione sull'andamento del mercato dei Titoli di Efficienza Energetica (TEE), più noti col nome di Certificati Bianchi.

Il rapporto di monitoraggio relativo al primo e al secondo semestre del 2011 conferma la tendenza all'aumento dei prezzi nel 2011, un trend già iniziato nella seconda parte del 2010.

Nel 2010, infatti, i prezzi dei TEE  fecero registrare un andamento pressoché costante fino a settembre, per poi iniziare una lenta ascesa verso valori vicini a 100 € alla fine dell’anno.

Da gennaio ad aprile di quest'anno, l'andamento dei prezzi è rimasto costante, mantenendosi nell’intervallo compreso tra i 95 ed i 100 €.

Un aumento significativo si è registrato, invece, a maggio del 2011. Le preoccupazioni degli operatori circa la scarsità dei titoli necessari per l’adempimento degli obblighi rispetto a quelli in circolazione, hanno determinato una pressione verso l’alto. E il prezzo dei TEE ha subito un brusco aumento che ha portato a un picco  superiore ai 110 € per ogni TEE scambiato.

A luglio il prezzo è di nuovo calato, per poi risalire a cominciare da settembre: dai 100 € di luglio, il prezzo si è mantenuto in un range compreso tra 105 e 107 nel periodo da settembre a novembre, per poi riscendere lievemente intorno ai 104 € alla fine dell’anno.

La convinzione degli operatori che il quantitativo dei titoli in circolazione non fosse sufficiente a coprire la richiesta dei soggetti obbligati e che quindi vi fosse una situazione di scarsità ha continuato, quindi, a guidare il rialzo dei prezzi per tutto il 2011.

Secondo il Gestore dei Mercati Energetici, l'aggiornamento delle Linee guida e i decreti che, si spera a breve, dovrebbero indicare i nuovi obiettivi, potranno senz'altro determinare una minore volatilità dei prezzi e dunque una maggiore stabilità del mercato dei TEE nel medio periodo:

L’aggiornamento delle linee guida per la preparazione, esecuzione e valutazione dei progetti di risparmio, introdotto con la delibera del 27 ottobre 2011 (EEN 9/11) introduce alcuni elementi di rafforzamento dell’attuale meccanismo, volti tra l’altro ad incrementare l’offerta di TEE e riportare il mercato in una situazione di equilibrio di medio periodo, anche alla luce degli attesi decreti ministeriali che dovrebbero indicare i nuovi obiettivi di risparmio energetico nazionali per il periodo successivo al 2012. Tra le novità da sottolineare in tal senso, figurano certamente l’introduzione del coefficiente di durabilità (coefficiente tau) che consente di riconoscere un numero maggiore di TEE ai progetti in grado di generare risparmi energetici nel corso di molti anni, la riduzione della dimensione minima per l’accesso dei progetti agli incentivi e l’estensione del campo di applicazione del meccanismo di incentivazione ai progetti di risparmio nel campo dei trasporti, con relativa emissione di TEE nelle nuove tipologie IV e V.

Situazione operatori

In aumento anche gli operatori iscritti al Registro: quasi 100 in più in un anno. Si è passati, infatti, dai 418 del dicembre 2010 ai 512 del dicembre 2011.

Dei 512 operatori iscritti al Registro, 379 hanno richiesto ed ottenuto la qualifica di operatori di mercato.

Ancora poco mercato?

Anche il 2011 registra la tendenza degli operatori allo scambio dei TEE con contratti bilaterali.

"Nel corso di tutto l’anno 2011, la percentuale di titoli negoziati attraverso il mercato organizzato è stata pari al 31,17%, sostanzialmente invariata rispetto al 2010 (31,74%), mentre la percentuale dei titoli scambiati attraverso transazioni bilaterali è stata pari al 68,83%".

Questi dati portano ad affermare come gli operatori preferiscono ancora scambiare i titoli in via privata attraverso i contratti bilaterali, piuttosto che utilizzare la via del mercato organizzato.

Tuttavia occorre tener presente che dei 872.495 contratti bilaterali registrati, 405.111 sono relativi a scambi tra società dello stesso gruppo (46,43%). È chiaro che se ci sono gruppi che al loro interno hanno soggetti obbligati e soggetti volontari, essi non ricorreranno mai al mercato organizzato e continueranno a scambarsi i titoli fra loro attraverso i contratti bilaterali.

Se, quindi, analizziamo la transazione dei titoli al netto degli scambi infragruppo, si vede come il mercato organizzato ha rappresentato nel 2011 il 45,87% degli scambi, contro il 54,13% dei contratti bilaterali non infragruppo.

Percentuali ben diverse che possono far affermare al GME come "la circostanza secondo cui quasi un titolo su due viene scambiato sul mercato organizzato, al netto dei contratti bilaterali infragruppo, sembra confermare la maturità e affidabilità raggiunta dal meccanismo di incentivazione basato sui TEE".