Milano, 26 gennaio 2012 - 00:00

Rinnovabili, investimenti da record per il fotovoltaico nel 2011

Nuovo record per gli investimenti globali in energie rinnovabili, che nel 2011 hanno raggiunto la cifra di 260 miliardi di dollari, circa il 5% in più rispetto al 2010 e ben cinque volte rispetto al 2004 quando si attestavano sui 53,6 miliardi.

Gli investimenti nel fotovoltaico hanno ampiamente superato quelli nell'eolico, mentre per la prima volta dal 2008 gli Usa hanno scavalcato la Cina. E' quanto emerge da un rapporto presentato recentemente da Bloomberg New Energy Finance. Questo record acquista ancora più valore se si considera che è stato raggiunto nel corso di un anno piuttosto turbolento dal punto di vista economico, caratterizzato da una caduta generalizzata dei prezzi e dei profitti, diverse bancarotte, tagli ai sussidi statali in Europa e una forte riduzione della disponibilità finanziaria.

Entrando nello specifico, il 2011 ha visto una crescita degli investimenti nel fotovoltaico del 36%, per un totale di 136 miliardi di dollari, circa il doppio rispetto ai 74,9 miliardi dell'eolico, che ha fatto registrare una flessione del 17% rispetto al 2010. Non è la prima volta che si registra una "vittoria" del solare sull'eolico, ma è la prima volta, a partire dal 2004, che il gap è così elevato.

Anche in questo caso il risultato del fotovoltaico è ancora più degno di nota se si considera che il prezzo dei moduli è sceso del 50% nel corso del 2011, arrivando a un valore del 75% più basso rispetto a tre anni fa. Il volume di affari è cresciuto talmente tanto, infatti, da riuscire a compensare questo crollo dei prezzi.

Importante sottolineare la crescita degli investimenti negli Stati Uniti: nel 2008, infatti, gli Usa erano il paese leader nelle rinnovabili, ma nel 2009 sono stati superati dalla Cina, che nel 2010 ha confermato la sua leadership. Nel 2011 gli Usa sono tornati in testa con un totale di 55,9 miliardi di dollari di investimenti, per una crescita del 33%, mentre la Cina, cresciuta solo dell'1%, si è attestata sui 47,4 miliardi. La crescita degli Usa è dovuta a due programmi di finanziamento federali, che purtroppo, però, sono scaduti. Allo stato attuale l'unico programma di supporto rimasto è la Production Tax Credit che alla fine del 2012 rischia di non essere rinnovato.

L'Europa nel suo complesso ha fatto registrare una crescita del 3% raggiungendo quota 100 miliardi di dollari, grazie soprattutto al fotovoltaico tedesco e italiano e ai progetti di eolico offshore nel Mar del Nord. L'India è il miglior paese in termini di crescita con un balzo in avanti del 52% (10,3 miliardi di dollari) mentre il Brasile è cresciuto del 15% raggiungendo quota 8,2 miliardi di dollari.

Il terzo settore d'investimento dopo fotovoltaico ed eolico è rappresentato dalle smart grid, l'immagazzinamento di energia, l'efficienza e i trasporti. Quest'area, che comprende anche tutto il settore ricerca e sviluppo, copre un totale di 19,2 miliardi di dollari di investimento, anche se ha visto un calo del 17% rispetto al 2010.

Infine i biocarburanti hanno visto una crescita degli investimenti da 8,6 a 9 miliardi dollari, le biomasse e l'energia dai rifiuti sono calate del 18%, attestandosi sui 10,8 miliardi, lo stesso la geotermia, scesa da 3,2 a 2,8 miliardi, e il mini idorelettrico, che ha registrato una calo del 25% (3 miliardi) mentre l'energia del mare è ancora su quote risibili (0,3 miliardi).

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