Il biogas cresce in Italia grazie alla tariffa onnicomprensiva
Il Centro Ricerche Produzioni Animali (Crpa) ha effettuato una ricerca che fa il punto sullo stato attuale del biogas in Italia: 521 impianti per 380 MW di potenza installata.
In attesa di conoscere il destino della tariffa onnicomprensiva destinata agli impianti a biogas dopo il 31 dicembre 2012, nel frattempo grazie alla sua riconferma per tutto il 2012 con l'approvazione del Dlgs 28/2011, la produzione a biogas sta registrando una rapida crescita, che nel 2011 ha visto un ulteriore balzo in avanti. In Italia siamo passati da 273 impianti nel 2010 a 521 nel 2011, con la potenza elettrica installata che ha fatto registrare una crescita di 210 MW (da 140 MW nel 2010 a 350 MW nel 2011).
Si tratta di un dato parziale in quanto fa riferimento a 472 impianti per i quali è disponibile il dato: ipotizzando infatti che i rimanenti abbiano una potenza media pari a quella censita, il dato complessivo è di 380 MW. Dei 521 impianti solo 391 sono già operativi, mentre i restanti 130 sono ancora in costruzione o prossimi a entrare in operatività. Per comprendere il grande incremento registrato dal settore negli ultimi anni è sufficiente sapere che dal 2007 al 2011 la potenza elettrica installata è aumentata da circa 32 a 350 MW, con un incremento di 11 volte.
Gli impianti considerati sono principalmente di codigestione (57,9%) fra effluenti zootecnici, sottoprodotti agroindustriali e colture dedicate, il 29% utilizza solo effluenti zootecnici e il 13,1% colture energetiche e/o sottoprodotti agroindustriali. Come si legge nel rapporto del Crpa l’introduzione di impianti alimentati prevalentemente in codigestione, "ha modificato profondamente il settore del biogas, traghettandolo da un’applicazione tipicamente di recupero a una industriale di produzione vera e propria, programmabile e sicura".
"A differenza, infatti, del biogas di recupero da soli effluenti zootecnici" continua il rapporto "(influenzato dalle consistenze zootecniche e volumetriche degli effluenti, variabili nel tempo in quantità e qualità) o da discariche (queste ultime di fatto digestori anaerobici incontrollati), la possibilità negli impianti in codigestione di garantire un carico organico volumetrico costante nel tempo consente di passare da 5-6.000 ore/anno di funzionamento medio dei motori alimentati a biogas da discarica a 7.700-8.200 ore/anno".
Rispetto al 2010 è cresciuta notevolmente anche la dimensione media degli impianti, che è passata da 450 kW del 2010 a circa 750 kW, con un incremento del 65%, mantenendosi comunque nell'ambito di 1 MW, il limite massimo per accedere alla tariffa onnicomprensiva.
Recenti stime del Crpa calcolano in 6,5 miliardi di metri cubi l'anno di gas metano equivalenti il potenziale produttivo del biogas, che corrisponderebbero all'8% del consumo attuale di gas naturale in Italia, circa tre volte rispetto all'obiettivo del Piano d'azione nazionale al 2020. Con l'attuale produzione, stimata sui 770 milioni di metri cubi per anno (ovvero 650 ktep di energia primaria, pari ancora solo allo 0,34% del fabbisogno nazionale di energia primaria), il settore del biogas ha già raggiunto il 38% dell’obiettivo con 10 anni di anticipo.
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