Fondi europei 2007-2013 sull'energia: le risorse ci sono, ma le Regioni si muovono a rilento
La Corte dei Conti ha recentemente pubblicato una interessante relazione, che fa il punto sugli interventi di promozione delle rinnovabili e dell’efficienza attivati dalle regioni con il sostegno dei fondi europei.
La relazione, dal titolo “Energie rinnovabili, risparmio ed efficienza energetica nell’ambito della politica di coesione socio-economica dell’Unione Europea” (vedi Riferimenti), è stata approvata il 16 dicembre 2011 dalla Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali della Corte dei Conti, ma solo dal 15 febbraio è disponibile on line.
Nella relazione si mette in evidenza l’ingente quantità di stanziamenti allocati a favore delle rinnovabili e l’efficienza dal "Quadro strategico nazionale 2007-2013", che rappresenta il documento di indirizzo per la programmazione unitaria, in Italia, della politica di coesione comunitaria e nazionale. Per i settori rinnovabili ed efficienza, il ciclo 2007-2013 stanzia complessivamente 4 miliardi di euro; una cifra ancor più significativa se si guarda al precedente ciclo 2000-2006, che per i medesimi settori prevedeva soltanto 665 milioni di euro. Si tratta in particolare della “Priorità 3”, che comprende “Obiettivo 3.1.1: accrescimento e diversificazione della disponibilità di risorse energetiche” e anche “Obiettivo 3.1.2: aumento della quota prodotta dalle fonti rinnovabili e promozione dell’efficienza energetica”.
Alla data del 30 settembre 2009 (ultimo dato disponibile a livello nazionale) risultano attivati, nell’ambito della Priorità 3, interventi corrispondenti al 25% delle risorse programmate. I livelli di attivazione più bassi sono stati registrati nelle regioni “Convergenza” (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia), con interventi avviati per complessivi 292 milioni di euro, pari a poco meno del 10% delle risorse programmate su questi temi. E’ andata un po’ meglio nelle regioni "Competitività" (cioè nelle altre regioni italiane), in cui sono stati attivati interventi per circa 688 milioni di euro (pari al 24% delle risorse allocate su questi temi), destinati alla produzione di energie rinnovabili e progetti di risparmio energetico sia negli edifici pubblici che nelle imprese per ulteriori 369 milioni di euro, corrispondenti al 38% delle risorse programmate.
La Corte dei conti, a fronte di questi dati, raccomanda alle Regioni “una più accurata e tempestiva realizzazione dei programmi, in particolare nel Mezzogiorno, anche al fine di evitare il consueto ‘rush’ finale, che può assicurare il tiraggio di tutte le risorse allocate ma non sempre la piena efficacia e l’incisivo impatto degli interventi stessi”.
Segnaliamo inoltre la lunga disamina effettuata dalla Corte dei Conti in merito all’evoluzione, Regione per Regione, della normativa in materia di energia. Al riguardo, osserva la Corte dei Conti, “si registrano norme e procedure significativamente differenti tra Regione e Regione, che rendono disomogenea la disciplina della materia, anche per la difficoltà delle Autorità centrali a svolgere una incisiva azione di raccordo”. Appare quindi “opportuno porre in atto un più incisivo sforzo di concertazione e di cooperazione interistituzionale tra lo Stato e le Regioni, e tra le stesse Regioni, avendo in mente il prevalente interesse generale del Paese”.
L’Appendice alla relazione contiene infine un elenco delle norme regionali in materia di rinnovabili ed efficienza energetica. Va notato però che tale elenco non risulta del tutto aggiornato: anche per tale motivo consigliamo di consultare l’area “Normativa regionale” in Nextville (vedi Riferimenti).
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