Allarme incentivi rinnovabili. L'appello del Kyoto Club e la risposta del governo
Vi riportiamo l'appello al governo e alle associazioni di settore pubblicato ieri da Kyoto Club. Pronta la risposta delle istituzioni, ma la situazione rimane incerta.
La settimana scorsa è circolata online una bozza del Quinto Conto Energia di fonte non ministeriale, firmata da un dipendente Enel. Una notizia che, insieme alla mancata uscita dei decreti attuativi per le altre fonti rinnovabili e l'efficienza energetica, ha fatto tremare il settore intero. Scrive infatti il Kyoto Club:
"E' fondato il pericolo che i prossimi incentivi a rinnovabili elettriche, termiche e all'efficienza energetica siano fortemente ridimensionati, tanto da mettere in ginocchio l'intero comparto. Kyoto Club chiede al Governo un confronto con le associazioni e, a queste, un tavolo comune per confrontarsi con l'esecutivo".
"Fonti ministeriali fanno intendere che per le fonti rinnovabili in Italia arriveranno tempi durissimi, visto che si sta decidendo di mettere pesantemente mano agli incentivi e ostacolare la modalità di accesso ad essi. Se è gravissimo che le bozze sul quinto conto energia fotovoltaico circolate in questi ultimi giorni siano probabilmente di matrice non ministeriale, va detto anche che esse potrebbero purtroppo essere verosimili nei contenuti che i Ministeri competenti si apprestano ad annunciare. Ma anche per le altre fonti rinnovabili e l’efficienza energetica si preannunciano interventi tali da rischiare seriamente di affossare un intero comparto che il Governo vorrebbe contingentato su livelli annuali molto bassi. Se passassero queste posizioni sarebbe anche un duro colpo alla stessa credibilità del sistema paese".
"Kyoto Club, che ha sempre sostenuto un’intelligente modulazione degli incentivi sulla base della crescita di questi mercati e sulla conseguente riduzione dei prezzi delle tecnologie e ha ritenuto sbagliate le posizioni radicali di alcune frange del comparto delle rinnovabli, denuncia la gravità di provvedimenti che metterebbero in ginocchio uno dei pochi settori che hanno avuto una funzione anticiclica nell’attuale crisi economica".
"Riscontrata inoltre l’assoluta assenza di un confronto del Governo con le associazioni di categoria per l’esame degli interventi sulla materia, il Kyoto Club chiede che il Governo incontri quanto prima gli operatori per un confronto aperto e responsabile sugli incentivi e sullo sviluppo di medio-lungo periodo di questo settore che è ormai costituito da migliaia di imprese, spesso con personale giovane e dinamico, che hanno investito ingenti risorse e che intendono farlo anche nei prossimi anni".
"Uno scivolone del Governo sul fronte delle rinnovabili rappresenterebbe un duro colpo per un settore vitale del paese, una battuta d’arresto per le strategie energetiche italiane mentre tutta l’Europa sta rapidamente virando verso le energie verdi e anche un danno politico rilevante per il Governo Monti che aveva raccolto fiducia e stima in molte aree del paese".
"Kyoto Club chiede a tutte le associazioni delle rinnovabili elettriche e termiche e dell’efficienza energetica di organizzarsi in un tavolo di lavoro comune per confrontarsi con il Governo, secondo un approccio che metta da parte interessi particolari e che punti a dare forza e fiducia a questo comparto strategico della green economy".
L'Enel ha risposto immediatamente al Kyoto Club affermando che "che non ha mai scritto né contribuito alla stesura di bozze di decreti ministeriali sul quinto conto energia, né ha fornito alcun commento ai testi che sono disponibili su siti internet".
L'azienda sostiene che è in corso un'indagine interna informatica per verificare eventuali manipolazioni che attribuirebbero a collaboratori dell’Azienda l’origine del file pubblicato su alcuni quotidiani online.
Liquidata la faccenda in due righe anche dal Ministero dello Sviluppo Economico: "La notizia circolata su alcuni organi di stampa secondo cui Enel avrebbe inviato al Mise una bozza di decreto relativa agli incentivi per il fotovoltaico è, ovviamente, del tutto infondata".
Due righe che non servono certo a fare chiarezza e a riportare tranquillità nel settore, visto che si smentisce la fonte, ma non si dà alcuna notizia sulla reale esistenza di un fantomatico quinto conto energia del fotovoltaico né si fa cenno alcuno ai decreti attuativi per le rinnovabili termiche e l'efficienza energetica.
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