Milano, 14 giugno 2012 - 00:00

Per il 90% degli italiani la soluzione al problema energetico sono le rinnovabili e l'efficienza

Aumenta la consapevolezza e l'attenzione per i problemi energetici da parte degli italiani secondo la ricerca presentata dall'Associazione Nazionale Energia del Vento (Anev).

In occasione della Giornata Mondiale del Vento, che si celebra il 15 giugno prossimo, Anev ha presentato una ricerca realizzata dall'Istituto per gli studi sulla pubblica opinione (Ispo) che fa il punto sul tema dell'energia. Gli italiani danno la priorità (90%) alle soluzioni sostenibili come l’efficienza energetica, gli investimenti nella ricerca, la riduzione della dipendenza energetica e lo sfruttamento delle fonti d'energia rinnovabili. Stesso discorso per quanto concerne la promozione e lo sviluppo della Green Economy, che viene vista dal 92% come una soluzione ai problemi ambientali, oltre che economici, mentre l’85% pensa che per svilupparla siano necessarie attività di formazione nei confronti di nuove figure professionali.

L'eolico risulta essere la fonte di energia rinnovabile più riconosciuta dagli intervistati e le fonti d’energia sostenibile sono per il 91% il segno tangibile dell’evoluzione del Paese oltre che un ausilio alla minore dipendenza dalle fonti fossili (85%), anche se solo il 40% le considera già sufficientemente sviluppate.

Aumentano gli italiani che considerano importante il tema dell’energia, che passano dall’89% del maggio 2010 al 93% del maggio 2012, la maggioranza dei quali punta sulle rinnovabili; inoltre il 94% giudica molto importante, e preoccupante, il fatto che il nostro Paese non abbia una politica energetica strutturata e coerente, mentre sono al di sopra del 90% i preoccupati per la dipendenza energetica dall’estero e il prezzo dell’energia.

"L’energia dal vento è in sintonia con l’ambiente, non nuoce alla salute per oltre otto italiani su dieci" afferma il presidente di Anev, Simone Togni, commentando i dati "mentre non deturpa il paesaggio per il 64% dei cittadini, dei quali solo l’8% farebbe di tutto per impedirlo e il 12% farebbe fatica ad accettarlo".

"Abbiamo quindi una buona percezione dell’eolico" aggiunge Togni "e ciò ci incoraggia ad andare avanti con i protocolli per il corretto inserimento delle pale eoliche nel paesaggio che abbiamo siglato con le associazioni ambientaliste".

Proprio in questi giorni, infatti, Anev e Legambiente hanno sottoscritto un protocollo per il monitoraggio sull'eolico e l'avifauna, che si basa anche sulla costituzione di un Comitato scientifico indipendente e la collaborazione dell'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), e punta ad ottenere una diffusione dell'eolico di qualità, con attenzione al paesaggio e all'ambiente "perchè siamo i primi a volere" conclude Togni "che i 10 GWe di potenziale eolico che c’è ancora da installare in Italia siano realizzati nel più assoluto rispetto dell’ambiente".

E nel frattempo l'eolico continua a crescere: secondo i dati pubblicati da Terna, infatti, ad aprile 2012 ha garantito il 6,4% della produzione elettrica complessiva mentre il picco di produzione sulla rete rispetto ai fabbisogni è stato raggiunto il 5 dicembre 2011 con oltre il 9%. Nel 2011 ha garantito oltre 10 TWh di produzione di energia 
grazie ai 7.250 MW installati.

Pagine correlate