Milano, 27 giugno 2012 - 00:00

Decreto crescita: finanziamenti agevolati per le imprese della green economy che assumono giovani

L’articolo 57 del Dl 83/2012 (decreto crescita) concede finanziamenti agevolati per lo sviluppo di progetti contestuali alla creazione di nuova occupazione giovanile nei settori della green economy.

Per poter accedere al finanziamento agevolato, i progetti di investimento devono essere presentati da soggetti privati che operano nei seguenti settori:

a) protezione del territorio e prevenzione del rischio idrogeologico e sismico;

b) ricerca, sviluppo e produzione di biocarburanti di seconda e terza generazione;

c) ricerca, sviluppo, produzione e installazione di tecnologie nel solare termico, solare a concentrazione, solare termodinamico, solare fotovoltaico, biomasse, biogas e geotermia;

d) incremento dell’efficienza negli usi finali dell'energia nei settori civile e terziario, compresi gli interventi di social housing.

I progetti relativi a tali settori “devono prevedere occupazione aggiuntiva a tempo indeterminato di giovani con età non superiore a 35 anni alla data di assunzione” e nel caso si assumano almeno tre unità, “almeno un terzo dei posti è riservato a giovani laureati con età non superiore a 28 anni”.

Sul finanziamento si applica un tasso fisso dello 0,50 per cento annuo, che si riduce del 50% nel caso i progetti di investimento siano presentati da ESCo, da affidatari di contratti di disponibilità (art. 44 del Dl n. 1/2012) e da società a responsabilità limitata semplificata.

Per tali soggetti, inoltre, i finanziamenti hanno una durata massima di 10 anni anziché di 6 anni, come previsto per tutti gli altri beneficiari. Le procedure di presentazione delle domande e di erogazione del finanziamento sono disciplinate dalla “Circolare Kyoto” (Circolare Minambiente 16 febbraio 2012), che regolamenta il Fondo rotativo per Kyoto. Anche le risorse economiche per questa iniziativa provengono da quelle stanziate per il Fondo Kyoto e che – alla data  del 26 giugno 2012 (data di entrata in vigore del Decreto crescita) – risultano non utilizzate.

Ciò che è poco chiaro dalla lettura dell’articolo 57 è il destino dell'attuale Fondo Kyoto, che si sarebbe dovuto concludere nel 2014. Infatti, se da un lato è esplicito che le rimanenze della prima tranche di 200 milioni per il 2012 (e per la quale c’è tempo per le domande fino al 14 luglio 2012) verranno utilizzate per i nuovi finanziamenti per la green economy, dall’altro non viene indicata con chiarezza la destinazione dei rimanenti 400 e più milioni del Fondo previsti per le annualità 2013 e 2014.

Una possibile risposta a questi dubbi arriva da Valter Menghini, coordinatore del Progetto Kyoto per la Cassa depositi e prestiti, che è intervenuto nel corso del Convegno organizzato lo scorso 21 giugno a Firenze da Federcasa e Fondazione Sviluppo Sostenibile sul tema “Contratti e bancabilità per l’efficienza energetica negli edifici”.

In quella sede, il rappresentante della Cdp nello spiegare l’articolo 57 del Decreto crescita (che doveva ancora essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale) ha parlato della “fine dell’attuale Fondo Kyoto” e dell’avvio di un “Fondo Kyoto 2”. Secondo Menghini, il nuovo Fondo Kyoto 2 per la green economy avrebbe a disposizione un ammontare di 470 milioni: tale cifra si ricaverebbe sottraendo al totale del Fondo Kyoto inizialmente stanziato e pari a 635 milioni, la quota di finanziamenti richiesti fino a oggi per la prima tranche (95 milioni) più altri 70 milioni “volatilizzati e utilizzati per altre finalità”.

La scelta di interrompere così bruscamente il Fondo Kyoto sarebbe dovuta anche ad una non ottimale ripartizione “per misura” dei fondi stanziati: basti solo pensare che l’80% delle domande di finanziamento presentate nel 2012 ha riguardato il fotovoltaico, a fronte però di soli 10 milioni (sui 200 complessivi) dedicati alla “misura rinnovabili”.

A questo punto, appare del tutto evidente che serviranno a breve chiarimenti ministeriali sulle modalità operative di accesso al nuovo "Fondo Kyoto 2".

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