Milano, 26 luglio 2012 - 00:00

Quinto Conto energia, quanto durerà?

Il contatore fotovoltaico del GSE continua a galoppare e numerose si susseguono le ipotesi sull'effettiva durata del Conto energia. Proviamo, invece, a capire come si distribuiranno le probabili poche risorse che rimarranno a disposizione.

Come è noto, il Quinto Conto energia si applicherà dal 27 agosto; il rischio concreto però è che i 700 milioni messi complessivamente a disposizione possano essere in parte o del tutto erosi nel corso di questi 45 giorni di transizione da un regime incentivante all'altro.

Ricordiamo che l’articolo 1 comma 4 del Dm 5 luglio 2012 (Quinto Conto energia), stabilisce che “il Dm 5 maggio 2011 [Quarto Conto energia, ndr] continua ad applicarsi … ai piccoli impianti e agli impianti di cui ai Titoli III e IV del medesimo decreto che entrano in esercizio prima della data di decorrenza individuata al comma 3 [cioè prima del 27 agosto, ndr]".

Oltre a questi, occorre considerare anche i Grandi impianti in posizione utile nelle graduatorie del Registro di dicembre (Quarto Conto energia) e che hanno presentato la certificazione dei lavori nei tempi previsti (7 mesi per gli impianti < 1 MW -->15-7-­12 e 9 mesi per gli impianti > 1 MW --> 15-­9-­12).

Da quando il contatore fotovoltaico ha raggiunto quota 6 miliardi di euro di costo cumulato il 12 luglio scorso, si sono susseguite diverse ipotesi sulla durata effettiva di questo Quinto Conto energia:

• secondo Quotidiano Energia la soglia dei 6,7 miliardi potrebbe essere raggiunta addirittura prima del 27 agosto;

• Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Qualenergia, sostiene che "la previsione dell’introduzione dei registri ha provocato un’accelerazione della corsa a realizzare impianti prima dell’avvio di questa tagliola. Le risorse disponibili per il quinto conto energia si ridurranno quindi da 700 a 400-500 milioni e con ogni probabilità si esauriranno il prossimo anno, a fronte di installazioni per una potenza di circa 3 GW";

• è di ieri, invece, il rapporto della società di consulenza IMS Research secondo cui il Quinto Conto energia nascerà con un budget più che dimezzato (300 milioni) e morirà a inizio 2013, con solo 3 GW di installazioni.

Alla base di queste stime c'è certo la forte accelerazione di richieste registrata a fine giugno, ma nessuno può sapere con certezza se questo trend sarà mantenuto o se i problemi di scarsa reperibilità dei dispositivi di interfaccia a norma CEI 0-21 e i tempi lunghi di connessione lo invertiranno.  

Quel che è certo, dunque, è che oggi 25 luglio il contatore fotovoltaico del GSE indica un costo annuo cumulato degli incentivi pari a 6,085 miliardi di euro e che il budget disponibile per il Quinto Conto energia sarà di 615 milioni.

Calcoli diversi

C'è anche da considerare il fatto che le valutazioni sulla durata devono tenere conto di una impostazione diversa dell’incentivazione che si basa sulla Tariffa onnicomprensiva (incentivo + prezzo dell'energia).

Nei massimi di costo dei precedenti Conti Energia si sommavano le tariffe incentivanti di tutti gli impianti per tutta l’energia prodotta, mentre nei massimi di costo del 5° Conto Energia si sommerranno invece:

• le tariffe incentivanti su tutta l’energia prodotta di chi ha ancora diritto al 4° Conto energia

• le (assai minori) tariffe incentivanti sull’energia immessa, come quota parte della Tariffa onnicomprensiva prevista (tariffa — prezzo zonale orario dell'energia elettrica) e il premio autoconsumo del 5° Conto Energia.

Quindi, tutti impianti, anche quelli inferiore a 1 MW a cui verrà riconosciuta l'intero ammontare della Tariffa onnicomprensiva sull'energia immessa in rete, peseranno sul budget solo per quota di reale incentivazione prevista e cioè la quota parte di Tariffa onnicomprensiva decurtata del prezzo medio zonale orario dell'energia elettrica dell'anno precedente.

Per maggiori informazioni sul nuovo meccanismo tariffario consulta la sezione del sito espressamente dedicata al Quinto Conto energia. Vai al Quinto Conto energia.

Questo contribuirà certo a rallentare la corsa del contatore post 27 agosto, ma se l'ammontare delle risorse sarà scarso servirà a poco.

In attesa di avere dati più precisi su cui basare i calcoli della durata di questo travagliato incentivo, proviamo invece, a capire come verranno allocate le risorse che, eventualmente, avanzeranno.

Il Primo Registro: il rientro dei "Grandi impianti"

Il comma 7 dell’art. 4 recita: “ai fini di un'ulteriore salvaguardia delle iniziative in avanzata fase di realizzazione, limitatamente al primo registro, la graduatoria è formata applicando, in ordine gerarchico, come primo criterio la precedenza della data di entrata in esercizio...”.

Con "iniziative in avanzata fase di realizzazione" si fa di certo riferimento ai grandi impianti che non sono rientrati nei limiti di costo previsti per i Registri del 4° Conto energia. Questi impianti, rimasti in stand-by, hanno effettivamente titolo a veder riconosciuto un diritto acquisito. Infatti, il 4° Conto Energia, che mirava a regolare con precisione l’intero periodo 2011/2016, prevedeva che tutti i Grandi Impianti "in esubero" rispetto all'anno 2012 potessero accedere – alla pari con tutti gli altri – alle tariffe residuali in vigore dal 1° gennaio 2013.

È probabile che la maggior parte di essi siano entrati o stiano per entrare in esercizio e quindi saranno tra i primi nella graduatoria che si formerà per il Primo Registro. Ma quanto incideranno questi impianti sui 140 milioni assegnati al Primo Registro?

Gli impianti “non nei limiti di costo” dell'ultimo Registro del Quarto Conto energia erano 2.548. Ipotizziamo che la potenza media degli impianti sia di 1 MW. La tariffa omnicomprensiva che verrà loro assegnata sarà quella del primo semestre prevista per la categoria “altri impianti” e cioè 135 €/MWh. Ipotizzando un prezzo zonale medio di 75 €/MWh (variabile a seconda della zona considerata), si ottiene una incentivazione per MWh di energia prodotta e ceduta alla rete di 60 €/MWh.

Questa ipotesi non distinque tra Tariffa onnicomprensiva e premio sull'autoconsumo: i due valori sono comunque simili e si ipotizza che i Grandi impianti fuori registro siano espressamenti votati alla produzione elettrica per cessione alla rete.

Con una producibilità di 1200 MWh per MW installato si ha:

Costo cumulato: 2.500 impianti * 1 MW * 1.200 MWh/MW * 60 €/MWh = 180 milioni

Una cifra ben più alta di quella messa a disposizione per il Primo Registro.

Il Secondo Registro

Quelli esclusi dal Primo Registro potranno sperare di avvalersi del Secondo? È poco probabile. Al secondo Registro sono stati assegnati 120 milioni di euro. Ma questi saranno disponibili solo dopo aver sottratto:

• il costo degli impianti ad accesso diretto entrati in esercizio nel semestre antecedente a quello dell’apertura del Registro (presumibilmente quelli entrati in esercizio dal 30 agosto ai primi di marzo)

• il costo degli impianti realizzati su aree delle amministrazioni pubbliche che entrano in esercizio entro il 31 dicembre 2012

Lettera c), comma 3, articolo 3: “a decorrere dal secondo registro, viene detratto il costo indicativo cumulato annuo degli incentivi attribuibile agli impianti ... entrati in esercizio nel semestre antecedente a quello di apertura del registro nonché, limitatamente al secondo registro, il costo degli impianti di cui all'articolo 1, comma 4, lettera c). In caso di insufficiente compensazione, si procede mediante ulteriore detrazione dalle disponibilità dei registri successivi.”

In questo caso gli elementi in gioco da valutare per fare delle stime sono molti, ma se consideriamo che nel 2011 sono stati installati 935 MW di impianti di taglia < 20 kW e se ipotizziamo che gli impianti su edifici riceveranno una tariffa, intesa come media tra le fascie previste, di 202 €/MWh, e con un costo medio zonale dell'energia elettrica di 75 €/MWh si ha:

Costo cumulato: 935 MW * 1.200 MWh/MW * 127 €/MWh = 143 milioni

Anche qui una cifra ben maggiore dei 120 milioni previsti. Questo fa supporre che il Secondo Registro difficilmente sarà aperto.

Precisiamo che la stima potrebbe anche essere inferiore per questa fascia di impianti, poichè neil 935 MW considerati sono sicuramente presenti anche molti impianti realizzati per sfruttare le opportunità del Decreto cosiddetto "Salva Alcoa".

Quali chance?

Poche per i grandi impianti. Esclusi quelli già in fase di realizzazione, poco o nulla rimarrà per eventuali nuovi impianti. Se la corsa del contatore fotovoltaico rallenta, discrete chance sono riservate ai piccoli impianti in specie se realizzati su edifici.

Rimane, però, sempre da considerare la grid parity, cioè il punto in cui l'energia elettrica da fotovoltaico ha lo stesso costo produttivo dell'energia tradizionale. Sarà questa la nuova frontiera del fotovoltaico, su cui torneremo presto con un approfondimento che valuterà le concrete opportunità di investimento.

* Dottor Gabriele Insabato, Politecnico di Milano — Polo di Cremona

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