Con il solare termico un sesto della domanda mondiale per riscaldamento e raffrescamento
Secondo un rapporto dell'International Energy Agency (IEA) grazie al solare termico è possibile coprire un sesto della domanda mondiale per il riscaldamento e il raffrescamento, risparmiando 800 mila tonnellate l'anno di emissioni di CO2 entro il 2050.
Nel 2009 la domanda globale per il riscaldamento ha rappresentato il 47% degli usi energetici finali. Investire nel solare termico, secondo IEA, significa dare un contributo sostanziale al mitigamento dei cambiamenti climatici e per fare questo l'agenzia delinea una roadmap per lo sviluppo della tecnologia per produrre 16,5 esajoule di solare termico e 1,5 esajoule di solar cooling all'anno.
Ecco i dati principali estrapolati dal rapporto intitolato "Technology roadmap. Solar heating and cooling":
• i collettori solari per il riscaldamento nel settore residenziale possono raggiungere una capacità installata di 3500 GWth, soddisfando annualmente una domanda di energia di 8,9 esajoule. Il solare termico potrebbe così coprire, entro il 2050, il 14% del fabbisogno per il riscaldamento degli edifici e dell'acqua sanitaria.
• i collettori solari per processi industriali a bassa temperatura (<120°C) potrebbero raggiungere una capacità di 3200 GWth, producendo annualmente 7,2 esajoule di calore entro il 2050, corrispondente al 20% degli usi energetici di questa tipologia.
• il solare termico per il raffrescamento (solar cooling) potrebbe apportare un contributo di 1,5 esajoule l'anno con un capacità installata pari a 1000 GWth, circa il 17% degli usi energetici per il raffrescamento entro il 2050.
• il solare termico per piscine potrebbe raggiungere una capacità installata di 200 GWth, producendo annualmente 400 picojoule di calore entro il 2050.
Fra le azioni chiave da mettere in atto secondo la roadmap di IEA ci sono delle politiche stabili di lungo periodo per il riscaldamento e il raffrescamento solare, fissando degli obiettivi di medio termine per le tecnologie mature e degli obiettivi di lungo termine per le tecnologie avanzate che devono ancora raggiungere il mercato.
Fondamentale è introdurre degli incentivi economici basati sulla competitività delle singole tecnologie, basati su tariffe incentivanti e su sussidi e incentivi ai clienti finali. Gli incentivi economici, secondo IEA, dovrebbero essere indipendenti dalle procedure di finanziamento statale per evitare che l'improvviso ritiro degli incentivi destabilizzi il mercato.
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Lo studio di IEA