Milano, 21 settembre 2012 - 00:00

Isolamento a cappotto, come valutarne la corretta realizzazione

L'Associazione Nazionale per l'Isolamento Termico e acustico ha pubblicato uno studio su come valutare la corretta posa in opera dell'isolamento a cappotto, con l'aiuto dell'indagine termografica.

L'isolamento "a cappotto" consiste nell'applicare l'isolante all'esterno degli elementi verticali dell'edificio, creando uno strato omogeneo che protegga l'intero involucro. Nel realizzare questo tipo di intervento migliorativo bisogna prestare massima attenzione a tutti i potenziali punti in cui potrebbero verificarsi problemi: lo spigolo tra due pareti, l'attacco a terra dello strato isolante, il posizionamento dei tasselli, i giunti dei pannelli, ecc.

Negli ultimi anni il sistema a cappotto è stato molto utilizzato, sia per edifici di nuova costruzione che per migliorare le prestazione energetica di edifici esistenti. ANIT sottolinea come, purtroppo, le regole di buona posa in opera non sono state sempre seguite con la stessa cura e diligenza. È per questo che, insieme a Caparol, Flir e Tep, l'Associzione ha ritenuto "opportuno soffermarsi sul problema del riconoscimento di anomalie del sistema a cappotto posato e sulla possibilità di verificare la corretta posa del sistema".

Lo studio pubblicato sul sito di ANIT, reca il titolo di Diagnostica IR dei sistemi a cappotto e, con l'ausilio della termografia, analizza i fenomeni termici caratterizzanti il sistema a cappotto, alla ricerca di anomalie e errori nella posa in opera, con l'obiettivo di diffondere una maggiore consapevolezza tra gli operatori del settore sulla sua corretta progettazione e realizzazione, che richiedono adeguate competenze.

Il volume, in formato pdf, è scaricabile gratuitamente dal sito di ANIT. Vedi Riferimenti qui sotto.

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