Milano, 11 ottobre 2012 - 00:00

Recepimento EPBD2, proseguono i lavori del tavolo promosso dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile

Il 5 ottobre scorso si è tenuta, presso la sede Enea di Roma, una riunione operativa del gruppo EPBD2 che ha ospitato Roberto Moneta, dirigente del Ministero dello Sviluppo economico.

Il tavolo EPBD2, nato per volontà della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile diretta da Edo Ronchi, riunisce molti tra associazioni e operatori del settore e si pone lo scopo di integrare competenze e progettualità, per promuovere e facilitare l'attuazione degli orientamenti espressi dalla Direttiva 2010/31/Ce (EPBD2, Energy Performance Buildings Directive).

Il tavolo, che ha preso avvio nel dicembre 2010, si propone in particolare di:

• mettere a punto metodologie di intervento e soluzioni tecniche che rappresentino il miglior rapporto tra investimenti e prestazioni per le principali tipologie edilizie presenti nel territorio nazionale;

• analizzare e progettare formule e procedure che permettano la finanziabilità degli interventi, sia rispetto al miglior utilizzo delle strutture di credito disponibili, sia rispetto alla messa a punto di nuove misure incentivanti nazionali o locali;

• istituire una interlocuzione costante e mirata con le istituzioni competenti, con particolare riferimento al Ministero dello Sviluppo economico, Ministero dell’Ambiente, alle Amministrazioni regionali e alle rappresentanze in Italia della Commissione europea;

• produrre documentazione e materiali di orientamento per gli operatori, allo scopo di diffondere le migliori pratiche, metodologie e procedure che di volta in volta vengono messe a punto dal Tavolo;

• organizzare convegni e seminari nonché svolgere attività di supporto diretto alle Associazioni di categoria o ai gruppi di imprese o Enti i cui rappresentanti partecipano al Tavolo.

Nella riunione del 5 ottobre scorso è stata evidenziata l'importanza che riveste l'attuazione della Direttiva e, in particolare, dell'articolo 10; quello stesso che invita gli Stati membri a prevedere "adeguati strumenti di finanziamento e di altro tipo per favorire la prestazione energetica degli edifici e il passaggio a edifici a energia quasi zero".

Roberto Moneta, dirigente del Ministero dello Sviluppo economico, ha informato il tavolo di lavoro dello stallo che grava sul recepimento della Direttiva. 

Con l'approvazione della Direttiva 2010/31/Ue il Parlamento europeo ha provveduto alla rifusione della precedente normativa in materia di rendimento energetico in edilizia, aggiornandola in funzione del progresso tecnico e alla luce del raggiungimento dei nuovi obiettivi del 2020 che prevedono una riduzione del 20% del consumo energetico.

La direttiva andava recepita entro il 9 luglio 2012, e le norme che gli Stati membri adottano in conseguenza, dovrebbero entrare in vigore, al più tardi, entro il 9 gennaio 2013.

La delega al Governo per il recepimento della nuova direttiva edifici è contenuta nella "Legge Comunitaria 2011", approvata dalla Camera il 2 febbraio 2012 e attualmente ancora in discussione al Senato.

La "Comunitaria 2011", che, tra le deleghe al Governo ha previsto anche quella per il recepimento della Direttiva sull'efficienza in edilizia, è all'esame della Commissione politiche Ue del Senato dal 22 maggio scorso e ancora non si intravede nessuno spiraglio per un accelerazione dell'iter.

Gli strumenti finanziari

Per dare nuovo impulso al mercato edilizio, oggi in grave crisi, l'efficienza energetica può essere un buon punto di partenza. Ma occorre analizzare attentamente gli ostacoli finanziari e definire in modo preciso le modalità per superarli. Nel nostro Paese manca sia una buona conoscenza e uno storico consistente del meccanismo di recupero economico dell’investimento di efficientamento energetico, sia una conoscenza puntuale dei consumi energetici reali degli edifici, in specie quelli di proprietà pubblica. Il gruppo di lavoro del Tavolo EPBD2 ha, perciò, proposto l'adozione di due strumenti finanziari per agevolare e promuovere gli obiettivi della Direttiva:

• un fondo rotativo, anche a livello regionale, per la realizzazione degli audit energetici, indispensabili per una corretta valutazione dei consumi;

un ulteriore specifico sostegno per la realizzazioni degli interventi di efficienza energetica.

La revisioni del Dlgs 115/08

Nel corso della riunione si è discusso anche dell'urgenza di una revisione del decreto legislativo 115/2008. Paolo Degli Espinosa, membro del Consiglio della Fondazione, ha evidenziato infatti come la regolamentazione delle ESCo e dell’Energy Performance Contract (Contratto Servizio Energia), previsti dal decreto, presentano ancora diverse lacune che devono essere colmate. A tal proposito si è sottolineato la necessità di integrare il decreto introducendo:

• una definizione legislativa di Energy Service Company;

• una più precisa definizione del Contratto Servizi Energetici, soprattutto in riferimento alla componente elettrica;

• indicazioni sulla garanzia del risultato di risparmio energetico;

• una clausola fideiussoria a copertura delle prestazioni contrattuali;

• una garanzia per le Esco dal settore pubblico (Fondo Centrale di Garanzia);

10 cantieri pilota per l'efficienza energetica nell'edilizia pubblica

Il Tavolo EPBD2, in collaborazione con ENEA-UTEE (Unità Tecnica Efficienza Energetica), ha anche promosso un gruppo di lavoro, composto da esperti dell’intera filiera di settore, per la realizzazione di 10 cantieri modello di efficientamento energetico nell'edilizia pubblica.

Nel corso dell'incontro, Gaetano Fasano — responsabile del Dipartimento Efficienza Energetica Edifici Pubblici Enea — ha illustrato il percorso attivabile attraverso la collaborazione della Conferenza delle Regioni. I Comuni delle zone del territorio italiano con condizioni climatiche più rigide e dove gli edifici sono maggiormente energivori verranno invitati a proporre, anche in forma aggregata, la sperimentazione sui propri edifici di cantieri pilota.

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