Eolico, raggiunti i 7300 MW in Italia ma il settore rallenta
In Italia sono circa 300 gli impianti eolici installati per un totale di 7.300 MW, ma con il nuovo Decreto sugli incentivi alle rinnovabili elettriche le prospettive sono incerte e la crescita ha subito un rallentamento.
Nel nostro paese il potenziale di energia eolica è di circa 16.500 MW; allo stato attuale già 7.315 MW sono stati installati e l'obiettivo è raggiungere quota 12.500 MW entro il 2020, sulla base delle direttive europee del pacchetto clima 20-20-20. Questi impianti (la media delle ultime installazioni è di 14 MW) producono ''11,8 Terawattora (TWh), pari al 3,5% del consumo elettrico e al 5% della produzione elettrica" dice Simone Togni, presidente dell'Associazione nazionale energia del vento (Anev).
Il quadro è completato da Togni con i possibili margini di sviluppo: si parla innanzitutto "delle cosiddette aree marginali, cioè quei siti inizialmente scartati a causa di un'orografia complessa o perché sono presenti situazioni di vento molto particolari'' ma anche delle "applicazioni offshore, specie se si mette a punto un sistema di piattaforme flottanti su cui installare l'impianto" e "dell'eolico ad alta quota, dello sfruttamento delle correnti marine e del vento delle gallerie vicino alle autostrade".
Nonostante i dati sopra citati siano buoni le prospettive future per il settore sono attualmente incerte, soprattutto dopo l'approvazione del Dm 6 luglio 2012, il cosiddetto "Dm elettriche" (vedi Riferimenti). E' quanto si evince dal comunicato pubblicato ieri dalla stessa Anev. Si legge infatti: "È sicuramente necessario che la nuova normativa faccia il suo corso, ma come emerge chiaramente dal testo del Decreto e come testimoniano le imprese italiane la crescita che il settore ha avuto fino ad oggi in termini di sviluppo dell’installato si è rallentata".
Le vie indicate sono due: da una parte si rende necessario, secondo Anev, "un ripensamento del meccanismo di incentivazione che deve passare dal conto energia al conto capitale, in modo da essere più efficiente e meno costoso" e dall'altra "stimolare la maggiore durata possibile delle iniziative e migliorarne le performances degli impianti esistenti con ulteriori evoluzioni dell’attività di gestione dei medesimi".
"Rendere infatti più efficiente in termini di produzione gli impianti" si legge ancora nel comunicato, "grazie al miglioramento dei prodotti e dei servizi relativi alla gestione e alla manutenzione, consentirebbe alle imprese di ridurre il pericolo derivante dalla riduzione sensibile dei profitti derivante dall’abbassamento significativo degli incentivi e dall’introduzione scellerata della Robin Tax".
Infine un ultimo dato riferito alle potenzialità occupazionali del settore: secondo lo studio Anev-Uil 2012, l'eolico può potenzialmente arrivare a impiegare 67 mila occupati al 2020 rispetto ai 39 mila attuali.
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