Milano, 11 febbraio 2014 - 00:00

assoRinnovabili sui prezzi minimi garantiti: il Governo continua a colpire le rinnovabili

Con un comunicato stampa di oggi, 11 febbraio, assoRinnovabili ribadisce la propria posizione critica rispetto alle novità vigenti dal 2014 sui prezzi minimi garantiti agli impianti a fonti rinnovabili fino a 1 MW, in regime di Ritiro dedicato.

Il recente decreto Destinazione Italia (Dl 23 dicembre 2013, n. 145) all’articolo 1 comma 2 ha stabilito che a partire dal 1° gennaio 2014, i prezzi minimi garantiti nell’ambito del Ritiro dedicato "sono pari, per ciascun impianto, al prezzo zonale orario nel caso in cui l'energia ritirata sia prodotta da impianti che accedono a incentivazioni a carico delle tariffe elettriche sull'energia prodotta."

Questo intervento normativo ha di fatto limitato l’accesso ai prezzi minimi garantiti ai soli impianti fino a 1 MW non incentivati, in contrasto con quanto previsto dalla Delibera n. 618/2013/R/EFR con cui l’Autorità aveva ridefinito i minimi garantiti per l’anno 2014, differenziandoli per fonte e riallineandoli agli effettivi costi di gestione degli impianti.

Ora, in fase di conversione in legge del Decreto Destinazione Italia, sono stati approvati due emendamenti migliorativi che dovrebbero assicurare i minimi garantiti agli impianti fotovoltaici fino a 100 kW e a quelli idroelettrici fino a 500 kW. Però in assenza di ulteriori correttivi, tutte le altre tipologie e taglie di impianti — se incentivati — dovranno comunque fare affidamento sui soli prezzi zonali.

assoRinnovabili, quindi, "auspica ancora che il Senato possa intervenire con lo stralcio completo del comma 2 Art. 1 del Destinazione Italia il cui mantenimento si configurerebbe come l’ennesima perdita di credibilità del sistema Paese, che, invece di favorire nuovi investimenti, colpisce retroattivamente quelli passati."

"Con una perseveranza che fa purtroppo pensare sempre di più ad un disegno preordinato, il Governo continua a emanare misure contro le rinnovabili." – ha dichiarato Agostino Re Rebaudengo, Presidente di assoRinnovabili — "In più questa volta ci troviamo in evidente ‘odore’ di incostituzionalità dal momento che si introduce un iniquo trattamento differenziato tra fonti."