Bonus mobili ed elettrodomestici: cronaca di un pasticcio normativo
La Legge di stabilità 2014 aveva prorogato di un anno - al 31 dicembre 2014 - la scadenza del Bonus 50% sull’acquisto di mobili ed elettrodomestici, ponendo anche una limitazione alla spesa detraibile.
Tale limite, che impediva che i costi detraibili ai sensi del Bonus fossero superiori alle spese di ristruttuazione, era stato quasi immediatamente abolito dal Dl "Salva Roma". Ora però, a causa della recente mancata conversione in legge del "Salva Roma", il quadro è cambiato di nuovo.
Cerchiamo di ricostruire brevemente ciò che è successo.
Lo scorso anno, il Dl 4 giugno 2013 n. 63, convertito nella Legge 90/2013, oltre ad aver prorogato le detrazioni fiscali per ristrutturazioni ed efficienza, aveva anche inserito tra le spese detraibili al 50% e fino al 31 dicembre 2013, quelle sostenute per "l'acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+, nonché A per i forni, per le apparecchiature per le quali sia prevista l'etichetta energetica, finalizzati all'arredo dell'immobile oggetto di ristrutturazione."
Successivamente la Legge di stabilità 2014, pubblicata nella G.U. del 27 dicembre 2013, aveva prorogato di un anno (al 31 dicembre 2014) la scadenza di questo particolare Bonus del 50%, che – lo ricordiamo – va calcolato su un ammontare complessivo non superiore a 10.000 euro.
E inoltre, rispetto alla versione del Bonus entrata in vigore col Dl 63/2013, la Legge di stabilità 2014 aveva introdotto una importante limitazione. Veniva infatti specificato che le spese sostenute per l'acquisto di mobili e grandi elettrodomestici "non possono essere superiori a quelle sostenute per i lavori di ristrutturazione ...".
Incredibilmente però, soltanto pochi giorni dopo la pubblicazione della Legge di stabilità (ed esattamente in data 31 dicembre 2013), questa frase è stata cancellata dall'articolo 1 comma 2 lettera a) del Dl 30 dicembre 2013, n. 151 cosiddetto "Salva Roma".
Il vero problema ora nasce dalla recente mancata conversione in Legge del Dl "Salva Roma", che ha comportato la decadenza del decreto-legge. In altre parole, è come se tale norma non fosse mai esistita e quindi risulta oggi vigente quanto inizialmente previsto dalla Legge di stabilità, per cui le spese sostenute per l'acquisto di mobili e grandi elettrodomestici "non possono essere superiori a quelle sostenute per i lavori di ristrutturazione ...".
Un'ultima possibilità di vedere abolito il limite alla spesa, sembrava poter arrivare dal Dl 6 marzo 2014, n. 16 sugli enti locali, uscito ieri in Gazzetta Ufficiale riprendendo proprio molte delle misure contenute nel Dl "Salva Roma" decaduto. Il testo del nuovo decreto-legge però non contiene affatto l'abrogazione del limite che era stata prevista dal "Salva Roma."
Quindi, in conclusione, si pone un potenziale problema per tutti coloro che in questi primi due mesi dell’anno hanno usufruito del Bonus effettuando – per l’acquisto di elettrodomestici e/o mobili – spese superiori a quelle sostenute per la collegata ristrutturazione dell’edificio.
Tuttavia è poco probabile che per questi casi si possa configurare una violazione tributaria con decadenza dei benefici o addirittura con sanzioni da parte delll'Agenzia delle Entrate. Anzi, l'Amministrazione finanziaria potrebbe applicare i principi di cui all'articolo 10, comma 3, dello Statuto del Contribuente, che escludono sanzioni quando la violazione dipende da "obiettive condizioni di incertezza sulla portata e sull'ambito di applicazione della norma tributaria."
Al di là delle conseguenze, si tratta dell’ennesima conferma di come l’abuso dei decreti-legge e il loro utilizzo come contenitori delle disposizioni più disparate, non può che continuare a moltiplicare quel caos normativo di cui il nostro Paese ha — oggi più che mai — ben poco bisogno.
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