Edifici a energia quasi zero, parte il progetto pilota CERtuS
Ridurre il fabbisogno energetico degli edifici a livelli "quasi zero", in linea con le indicazioni europee del pacchetto clima-energia 20-20-20: è questo l'obiettivo del progetto europeo CERtuS promosso da Enea.
Si chiama CERtuS (Cost Efficient Options and Financing Mechanisms for nearly Zero Energy Renovation of existing Buildings Stock) e ha preso il via ieri 24 marzo, nel corso di un meeting internazionale organizzato presso l’Enea per la messa a punto di metodi innovativi di finanziamento per interventi di recupero edilizio. In particolare il progetto, approvato dall'agenzia EACI (Agenzia esecutiva per la competitività e l'innovazione) della Commissione Europea, nell’ambito del programma IEE 2013 "Intelligent Energy Europe 2013", intende sviluppare, attraverso il supporto tecnico e finanziario alle amministrazioni locali, un piano di recupero del patrimonio edilizio e architettonico di edifici pubblici comunali.
CERtuS è rivolto ai paesi dell'Europa meridionale, che a causa della crisi finanziaria, affrontano maggiori difficoltà nell’investire in operazioni di risparmio energetico su larga scala. Sono quattro i Comuni pilota selezionati: Messina (Italia), Alimos (Grecia), Coimbra (Portogallo) ed Errenteria (Spagna); rappresentativi per dimensione, popolazione e patrimonio edilizio dell’area mediterranea. Questi Comuni sperimenteranno, grazie alla collaborazione di personale tecnico-scientifico e di operatori economici, l'applicazione di nuove modalità di finanziamento per raggiungere livelli di consumo energetico quasi zero negli edifici, una volta riqualificati, migliorando nello stesso tempo il livello di comfort di chi ci abita.
CERtuS non si occuperà solo di aspetti tecnici e finanziari, ma esaminerà diverse barriere esistenti, come quelle legate all’accettazione sociale, che ostacolano l'attuazione di meccanismi innovativi di finanziamento, ed elaborerà raccomandazioni per la loro soluzione, rivolte agli organi competenti, sia a livello nazionale che europeo. Fra i partner del progetto, vi sono rappresentanti istituzionali dei quattro comuni coinvolti, università e enti di ricerca, portoghesi, spagnoli, greci e danesi, associazioni di categoria italiane e il network InnovaBIC.
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