Modifica tariffe elettriche, il no delle associazioni dei consumatori
L'articolo 11 dello schema di decreto di recepimento della direttiva sull'efficienza energetica non piace neanche alle Associazioni dei consumatori, che chiedono lo stralcio immediato.
Dopo il secco no del settore rinnovabili — che, per voce del Coordinamento Free, aveva aspramente criticato le riforme del mercato elettrico previste dall'articolo 11 -, oggi sono intervenute le Associazioni dei consumatori con un duro comunicato stampa, con cui esprimono un deciso "no ad un decreto senza confronto con i Consumatori e sotto la pressione di Assoelettrica. Le tariffe vanno revisionate, ma non secondo le indicazione delle Lobby".
L'articolo 11 dello schema di decreto, inviato il 4 aprile al Senato e in questi giorni all'esame della Commissione industria, dà mandato all'Autorità per l'energia elettrica e il gas di prevedere, con specifici atti regolatori:
• la riforma delle bollette elettriche che porti al superamento della struttura progressiva della tariffa;
• la remunerazione delle attività di sviluppo e gestione delle reti, "al fine di eliminare eventuali ostacoli all'incremento dell'efficienza";
• promuovere la “partecipazione della domanda ai mercati di bilanciamento, di riserva e altri servizi di sistema, definendo le modalità tecniche con cui i gestori dei sistemi di trasmissione e distribuzione organizzano la partecipazione dei fornitori di servizi e dei consumatori, inclusi gli aggregatori di unità di consumo (...) sulla base dei requisiti tecnici di detti mercati e delle capacità di gestione della domanda e degli aggregati".
Adiconsum, Adoc, Assoutenti, Cittadinanzattiva, Codacons, Codici, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori denunciano che "non solo non vi è stata alcuna discussione sulla materia, ma con questo decreto si modifica radicalmente la struttura della bolletta elettrica, eliminando la “progressività”, all’insaputa di 30 milioni di utenze domestiche e premiando chi consuma di più.
Un vero paradosso se pensiamo che da tempo i Consumatori chiedono che l’introduzione delle politiche sull’efficienza e dei comportamenti degli utenti finali siano volte al risparmio e alla riduzione degli sprechi alla luce della grande crisi che stiamo vivendo e del peso che le bollette energetiche hanno sempre più nei bilanci familiari e che la struttura tariffaria attuale, nata nel 1973 (quindi in piena emergenza energetica), è coerente perché incentiva il risparmio".
La richiesta delle Associzioni alle Commissioni competenti è di stralciare l’articolo in questione, "considerato che ha altri fini e che nulla ha a che vedere con l’efficienza energetica" e chiedono anche "il superamento dell’attuale impostazione degli incentivi sulle FER, spostandole sulla fiscalità generale, anziché farle cadere sulle spalle dei consumatori domestici".
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il comunicato stampa delle Associazioni