Milano, 28 aprile 2014 - 00:00

Decreto bonus Irpef: stangata fiscale sulle agroenergie

Nel Decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66 ("Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale"), all’articolo 22 comma 1 si nasconde una pessima novità per la fiscalità agro-energetica.

L’obiettivo di questo intervento normativo è – come si legge nella relazione tecnica – quello di "modificare a partire dal periodo di imposta 2014 la determinazione del reddito imponibile derivante dalla produzione e cessione di energia elettrica a calore da fonti rinnovabili agroforestali e fotovoltaiche nonché di carburanti prodotti da coltivazioni vegetali provenienti prevalentemente dal fondo effettuata dagli imprenditori agricoli".

In particolare, "si stabilisce che il reddito è determinato apportando ai corrispettivi delle operazioni (cessioni) effettuate ai fini IVA il coefficiente di redditività del 25%, laddove a legislazione vigente tale operazioni (produzione e cessione) si considerano attività connesse e produttive di reddito agrario (quindi determinato in via catastale)".

Ricordiamo che finora l'imposizione fiscale sulla produzione e cessione di energia rinnovabile, essendo questa considerata "attività connessa", era avvenuta sul reddito agrario, determinato mediante l'applicazione di tariffe d'estimo catastale. Un quadro completo della posizione fiscale degli imprenditori agricoli in materia di rinnovabili era stato fornito dall’Agenzia delle Entrate con Circolare 32/E del 2009 (vedi Riferimenti).

Non si è fatta attendere reazione del mondo dell’agricoltura, attraverso un comunicato stampa di Agrinsieme (il Coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari), in cui si prevedono "effetti dirompenti sui piani d’investimento e sulle fonti di finanziamento bancario".

 

"Peraltro – si legge nel comunicato — la pesante tassazione genera un gettito di gran lunga superiore a quanto stimato dal Governo [616,5 milioni di euro, ndr], che impone un profondo ripensamento della misura, in particolare per i settori del biogas e delle biomasse, che utilizzano materia prima agroforestale, effluenti zootecnici, sottoprodotti, con positive ricadute economiche sul territorio".

La redazione di Nextville.it seguirà con attenzione l'iter del Decreto-legge, provvedendo anche ad aggiornare tempestivamente le pagine del sito dedicate alla fiscalità agricola non appena il nuovo quadro normativo sarà più chiaro.