Milano, 15 maggio 2014 - 00:00

Anche l’installazione di dispositivi antifurto può consentire l’accesso al bonus mobili ed elettrodomestici

Se gli "interventi per la prevenzione di atti illeciti da parte di terzi" si configurano come interventi edilizi, allora è possibile collegare alla loro realizzazione anche l’accessibilità al bonus del 50% per l'acquisto di mobili ed elettrodomestici.

Questo, in sintesi, uno dei chiarimenti dell’Agenzia delle entrate contenuti nella Circolare n. 10/E del 14 maggio "Chiarimenti interpretativi relativi a quesiti posti dalla stampa specializzata".

Riportiamo qui di seguito il quesito:

"Tra gli interventi edilizi che costituiscono il presupposto della detrazione sull’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici, la circolare 29/E/2013 elenca "in sintesi" solo alcuni degli interventi previsti dal comma 1 dell’articolo 16-bis del Tuir, escludendo – ad esempio – le opere per la prevenzione di atti illeciti da parte di terzi. Dal momento che la norma istitutiva della detrazione (articolo 16, comma 2, Dl 63/2013) richiama tutto il comma 1 dell’articolo 16-bis, è possibile ritenere che l’elencazione contenuta nella circolare 29/E sia puramente esemplificativa e non tassativa?"

Nella risposta al quesito, l’Agenzia ricorda che gli "interventi per la prevenzione di atti illeciti da parte di terzi", stabilmente inseriti tra quelli agevolabili nella lett. f) del comma 1 dell’art. 16-bis del TUIR, possono beneficiare in ogni caso della detrazione del 50% (ex 36%).

E' comunque da escludersi che questi rientrino automaticamente tra quegli interventi edilizi (manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro o risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia), ai quali è possibile abbinare il bonus mobili ed elettrodomestici. L’Agenzia cita a titolo esemplificativo l’installazione di "sensori, serrature, spioncini", che con tutta evidenza non possono rientrare nel novero degli interventi edilizi.

Ricordiamo che il bonus mobili ed elettrodomestici prevede la possibilità di detrarre al 50% le "ulteriori spese documentate" per "l'acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+, nonché A per i forni, per le apparecchiature per le quali sia prevista l'etichetta energetica, finalizzati all'arredo dell'immobile oggetto di ristrutturazione." La detrazione, da spalmare su un periodo di 10 anni, è calcolata su un ammontare complessivo non superiore a 10.000 euro. La Legge di stabilità 2014 ha prorogato al 31 dicembre 2014 la scadenza del bonus. Per tutte le ulteriori informazioni sul bonus, si vedano i Riferimenti. 

L’Agenzia però sottolinea anche che nel caso in cui "le misure di prevenzione, per le loro particolari caratteristiche, siano anche inquadrabili tra gli interventi edilizi di cui al citato art. 3, comma 1, lettere a), b), c), e d) del DPR n. 380 del 2001 (rispettivamente, manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro o risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia), si ritiene possibile avvalersi anche dell’ulteriore detrazione per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici".

In conclusione, quindi, l’abbinamento tra bonus mobili ed elettrodomestici e la realizzazione di "interventi per la prevenzione di atti illeciti da parte di terzi" non può essere considerato fattibile a priori, dal momento che deve essere effettuata una verifica caso per caso, "concretizzando un accertamento fattuale sulla tipologia di intervento … con riferimento alla fattispecie concreta."

L’Agenzia non fornisce alcun esempio specifico, ma rifacendoci all’elenco esemplificativo contenuto nella Circolare n. 13/E del 6 febbraio 2001, possiamo ipotizzare che almeno i seguenti interventi siano abbinabili al bonus:

• rafforzamento, sostituzione o installazione di cancellate o recinzioni murarie degli edifici;

• apposizione di grate sulle finestre o loro sostituzione;

• porte blindate o rinforzate;

• apposizione di saracinesche;

• tapparelle metalliche con bloccaggi;

• vetri antisfondamento;

• casseforti a muro.