Dlgs efficienza, le Regioni chiedono un confronto col Ministro
Rinviato il parere sullo schema del Dlgs all'ordine del giorno della Conferenza delle Regioni e delle Provincie autonome del 15 maggio scorso: occorre un tavolo politico col Ministro Guidi per approfondire le rispettive posizioni.
Prosegue l'iter di recepimento della direttiva 2012/27/Ue sull'efficienza energetica, cominciato il 4 aprile con l'invio al Senato dello schema di decreto legislativo e proseguito con l'esame delle Commissioni parlamentari e delle Regioni per la formulazione di un parere che, ricordiamo, non è vincolante.
In attesa che si esprimano le Commissioni, uno deciso no è arrivato dalle Regioni che si sono rifiutate di esprimere il proprio parere, previsto come punto dell'ordine del giorno nella Conferenza delle Regioni e delle Provincie autonome, convocata il 15 maggio scorso.
"Preso atto del mancato accoglimento di molti degli emendamenti formulati" le Regioni ritengono che, prima di esprimersi, sia necessario predisporre "un tavolo politico col Ministro Guidi al fine di approfondire le rispettive posizioni alla luce delle proposte emendative regionali ritenute imprenscindibili". E cioé:
• "potersi riservare autonomia nell’uso dei fondi strutturali della nuova programmazione nel quadro dell’Accordo di Parternariato già approvato";
• evitare di dirottare le risorse del fondo di garanzia istituito dal Dlgs 28/2011 (articolo 22, comma 4, come modificato dall'articolo 4-ter, comma 2 del Dlgs 192/2005) — destinato al teleriscaldamento e interventi di efficienza energetica e alimentato dalle bollette del gas — al Fondo efficienza energetica previsto dallo schema di decreto (articolo 5, comma 12);
• "disporre, ai diversi livelli amministrativi, dei dati e delle informazioni raccolte dal livello centrale, in coerenza con le disposizioni in vigore in materia di accesso ai dati pubblici e nel rispetto dei principi di efficienza nell’uso dei fondi pubblici";
• far chiarezza e motivare la scelta di ricomprendere il servizio di teleriscaldamento nell’ambito della disciplina dei servizi di interesse economico generale — SIEG;
• adeguare completamente alla direttiva le definizioni contenute nello schema di decreto;
• evitare assolutamente di equiparare la diagnosi energetica all'Attestato di prestazione energetica (APE);
• abrogare l’allegato III del Dlgs 28/2011 sull'obbligo delle rinnovabili negli edifici, perchè risulta di impossibile applicazione. La richiesta delle Regioni è di "delegare la definizione delle regole tecniche su tali obblighi negli attuativi del Dlgs 192/05, in corso di elaborazione e approvazione";
• assegnare esplicitamente "al GSE, in qualità di esperto gestore dei fondi pubblici per l’efficienza energetica, la funzione di gestore del Fondo efficienza energetica, evitando una gestione frammentata tra non meglio definite società in house dei ministeri";
• considerare il decreto di recepimento della direttiva Ue sull'efficienza "come un'occasione di semplificazione delle procedure autorizzative volta ad agevolare la conversione a biometano di impianti a biogas preesistenti".
>> Per maggiori informazioni, consigliamo ai nostri lettori la lettura dei contenuti dello schema di decreto, rivisto secondo una struttura ragionata per argomenti dalla redazione di Nextville. Vedi voce corrispondente nei Riferimenti qui in basso
Pagine correlate
-
Il documento emanato dalle Regioni
dal sito regioni.it
-
in Nextville (Osservatorio di normativa energetica)
-
Direttiva Parlamento e Consiglio Ue 2012/27/Ue - Direttiva sull'efficienza energetica
in Nextville (Osservatorio di normativa energetica)
-
Uno schema ragionato sui contenuti del decreto di recepimento
in Nextville (Incentivi e bandi)
-
in Nextville (Requisiti e Certificazioni)