Milano, 29 maggio 2014 - 00:00

Nuova tassazione sulle agroenergie: in arrivo modifiche migliorative

Le novità fiscali sulle agroenergie, contenute nel Dl Bonus Irpef (Dl 66/2014), verranno riviste attraverso opportune modifiche parlamentari.

Questo è quanto ha annunciato ieri il Ministero delle politiche agricole, in un breve comunicato stampa pubblicato sul portale web ministeriale, in cui è specificato anche che "le modifiche in questione prevedranno l'esclusione del valore dell'incentivo dalla base imponibile per calcolare il coefficiente di redditività e l'esclusione dall'ambito di applicazione del nuovo regime di tassazione degli impianti inferiori a 200 kW per il fotovoltaico e di 300 kW per gli impianti di biomasse e biogas."

Ricordiamo che il Decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66 (vedi Riferimenti), con l’articolo 22 comma 1 era intervenuto sulla fiscalità delle agroenergie, con l’obiettivo di “modificare a partire dal periodo di imposta 2014 la determinazione del reddito imponibile derivante dalla produzione e cessione di energia elettrica a calore da fonti rinnovabili agroforestali e fotovoltaiche nonché di carburanti prodotti da coltivazioni vegetali provenienti prevalentemente dal fondo effettuata dagli imprenditori agricoli".

Fino all’arrivo del Dl 66/2014, tali attività venivano considerate "connesse" alla produzione di reddito agrario, se questo risultava prevalente, venendo quindi ricomprese nel reddito forfetario e semplificato in base alle tariffe d'estimo catastali e non sottoposte al regime di tassazione analitico (costi e ricavi d’esercizio).

Il Dl 66/2014, abolendo tali agevolazioni, fa sì che – come specificato nella relazione tecnica di accompagnamento al decreto — il reddito sarà "determinato apportando ai corrispettivi delle operazioni (cessioni), effettuate ai fini IVA, il coefficiente di redditività del 25%, laddove a legislazione vigente tale operazioni (produzione e cessione) si considerano attività connesse e produttive di reddito agrario (quindi determinato in via catastale)".

Ora non rimane che seguire con attenzione i lavori parlamentari, per avere conferma delle modifiche a un provvedimento che aveva scatenato una dura reazione da parte del mondo dell’agricoltura, che temeva pesanti contraccolpi sui piani d’investimento e sulle fonti di finanziamento bancario.