Milano, 9 giugno 2014 - 00:00

IEA: quadruplicati gli investimenti in rinnovabili, ma occorre fare di più

È quanto emerge dal Rapporto dell'International Energy Agency, che fa il quadro sugli investimenti necessari al 2035 per soddisfare la domanda globale di energia.

Secondo quanto ipotizzato dal documento pubblicato il 5 giugno, il crescente fabbisogno di energia richiederà più di 40mila miliardi di dollari di investimenti per l'approvvigionamento energetico e quasi 8mila miliardi per l'incremento dell'efficienza energetica nel periodo 2014-2035. 

Nel dettaglio, 23mila miliardi di dollari dovrebbero essere investiti nell'estrazione di combustibili fossili, trasporto e raffinazione del petrolio; quasi 10mila miliardi di dollari nella generazione di energia elettrica, di cui quasi 6mila miliardi di dollari investiti in fonti rinnovabili e poco più di 1.000 miliardi di dollari per il nucleare.

Gli 8mila miliardi di dollari per l'incremento dell'efficienza energetica si concentreranno nei mercati più sviluppati di Europa, Nord America e Cina; con il 90% del totale investito nei settori dei trasporti e delle costruzioni.

"L'affidabilità e la sostenibilità del nostro futuro sistema energetico dipendono da questi investimenti," ha dichiarato il direttore esecutivo della IEA Maria van der Hoeven. "Ma niente di concreto è stato fatto dai Governi per andare in questa direzione ... Una carenza di investimenti rischia di creare effetti disastrosi, che si ripercuoterebbero, con effetto a catena, sulla sicurezza energetica globale; senza contare il rischio di investimenti verso forme di approvvigionamento energetico sbagliate, perchè prive di una corretta valutazione del loro impatto ambientale".

L'andamento degli investimenti in fonti rinnovabili: si è fatto molto, ma occorre fare di più

Se dal 2000 al 2013 gli investimenti nella produzione di elettricità e nella fornitura di carburanti da fonti fossili sono raddoppiati, gli investimenti in fonti rinnovabili sono quadruplicati, grazie anche alle politiche di sostegno messe in atto dai Governi.

Per il futuro la previsione della IEA è che gli investimenti in efficienza energetica e rinnovabili continuino a crescere sempre più velocemente, ma non abbastanza per riuscire a mantenere il riscaldamento globale entro la soglia critica del 2°C.

Le politiche energetiche dei Paesi sviluppati e i segnali che provengono dai mercati non danno la sensazione di un decisivo e repentino salto verso investimenti che puntino su rinnovabili e efficienza, tali da contenere gli effetti del cambiamento climatico in atto. 

Per fermare il riscaldamento globale entro la soglia critica dei 2°C, invece dei 48mila miliardi di dollari di investimenti dello scenario ipotizzato basandosi sulle tipologie di investimento effettuate fino al 2013, ne occorrebbero 53mila miliardi, che comprendono sia gli investimenti necessari per l'approvvigionamento energetico che e quelli per l'incremento dell'efficienza energetica.

Sarebbe auspicabile che una svolta nel dirigere gi investimenti verso un approvvigionamento energetico "low carbon" si concretizzasse nella Conferenza sul clima delle Nazioni Unite, che si terrà a Parigi nel 2015.

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