Milano, 8 luglio 2014 - 00:00

Fotovoltaico e catasto, un appello al Governo dalla Commissione finanze

Occorre rivedere l'obbligo di variazione della rendita catastale, prevedere una specifica aliquota di ammortamento e ampliare la categoria di impianti esenti dall'obbligo di accatastamento.

Questo in sintesi quanto chiesto dalla VI Commissione della Camera al Governo nella discussione cominciata il 2 luglio 2014 sulle misure imposte dalla Circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 36/E del 19 dicembre 2013.

>> Per approfondire le disposizioni previste dall'Amministrazione finanziaria, invitiamo i lettori a consultare la sezione di Nextville "Fotovoltaico: catasto e fisco" nei Riferimenti in basso.

Ricordiamo che già nell'aprile scorso, alcuni Deputati avevano messo in discussione le misure imposte dalla Circolare medesima, chiedendo conto al Ministro dello sviluppo economico con un'interrogazione parlamentare. Il vice Ministro De Vincenti aveva risposto che quanto stabilito dall'Agenzia delle entrate riguardo la rendita catastale del FV è legittimo. Occorreva solo approfondire se si era tenuto in debito conto della diversa rendita ottenibile da impianti incentivati e non (per maggiori informazioni, vedi nostra news nei Riferimenti in basso).

Lo scorso 2 luglio è stata invece la Commissione finanze a richiamare l'attenzione del Governo sulla questione, con una risoluzione che lo impegna a:

• "assumere iniziative dirette a rivedere la normativa recante l'obbligo di variazione della rendita catastale dell'immobile, nel caso in cui l'installazione di un impianto fotovoltaico ne incrementi il suo valore capitale (o la relativa redditività ordinaria), innalzando la soglia percentuale di detto incremento dall'attuale 15 per cento ad un più coerente 30 per cento;

• assumere un'iniziativa normativa che contempli una specifica aliquota di ammortamento per gli impianti fotovoltaici, prevedendo un unico coefficiente pari al 9 per cento, a prescindere dalla natura mobiliare o immobiliare degli stessi;

• assumere iniziative per incrementare il limite di potenza nominale degli impianti fotovoltaici destinati ai consumi domestici ad un valore pari ad almeno 7 chilowatt al fine di mantenere l'incentivo alla realizzazione di molteplici punti di produzione di energia «pulita» catalogabili come installazioni esenti dall'obbligo di accatastamento ed assimilandoli quindi – di fatto – ad impianti di pertinenza degli immobili stessi".

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