Spalma incentivi, verso un compromesso che piace al Governo ma non agli operatori del settore
Nella seduta notturna di martedì scorso, i relatori delle Commissioni riunite Industria del Senato e Ambiente della Camera hanno presentato le modifiche da apportare all'articolo 26 del Dl 91/2014, sulla rimodulazione degli incentivi per il fotovoltaico.
La strada del compromesso vede la messa in campo di diverse opzioni tra cui gli operatori potranno scegliere.
Secondo quanto contenuto nell'emendamento 26.100, a decorrere dal 1° gennaio 2015, la tariffa incentivante Conto energia erogata agli impianti di potenza nominale superiore a 200 kW potrà essere rimodulata, a scelta dell'operatore, sulla base di tre opzioni:
• spalmare la tariffa su 24 anni, anziché su 20, secondo le percentuali di riduzione previste dalla Tabella Allegato 2 al Dl 91/2014;
• mantenere invariato il periodo di erogazione a 20 anni, prevedendo una rimodulazione a "doppio periodo": un primo con l'incentivo ridotto sulla base di percentuali che dovranno essere stabilite da un futuro decreto ministeriale, e un secondo periodo in cui l'incentivo viene incrementato con le medesime percentuali;
• la terza opzione mantiene sempre invariato il periodo di erogazione a 20 anni, ma con una tariffa ridotta secondo le seguenti percentuali:
— del 6% per gli impianti da 200 kW a 500 kW;
— dell'8% per gli impianti da 500 kW a 900 kW;
— del 10% per gli impianti di potenza nominale superiore a 900 kW.
In assenza di comunicazione da parte dell'operatore, il GSE applica automaticamente quest'ultima opzione.
Un'altra novità introdotta è la cessione di una quota degli incentivi: "i soggetti beneficiari di incentivi pluriennali, comunque denominati, per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili possono cedere una quota di detti incentivi, fino ad un massimo dell'ottanta per cento, ad un acquirente selezionato tra i primari operatori finanziari europei".
Il testo completo dell'emendamento 26.100 è disponibile nei Riferimenti in basso.
La reazione del Governo
Secondo il vice Ministro allo sviluppo economico, Claudio De Vincenti, le modifiche all'articolo che rimodula gli incentivi al fotovoltaico avranno il parere favorevole del Governo. L'emendamento presentato dai relatori, secondo De Vincenti, "migliora qualitativamente la parte sulla rimodulazione degli incentivi".
Il dissenso degli operatori
Non la pensano allo stesso modo gli operatori del settore che, per voce di assoRinnovabili e Anie rinnovabili, hanno espresso la loro decisa contrarietà alle modifiche proposte. Con il comunicato stampa congiunto pubblicato ieri 23 luglio, le associazioni rinnovano l'appello al Presidente del Consiglio di evitare che venga frenata l'ascesa della green economy.
"I primi testi dell’articolo 26 del decreto spalma-incentivi — afferma il comunicato — con le percentuali di rimodulazione delle tariffe dal 1° gennaio 2015 che emergono dalle stanze delle Commissioni Industria e Ambiente del Senato ci lasciano senza parole. Se possibile, si sta producendo un provvedimento che è ancora peggiore rispetto a quanto era stato finora ipotizzato.
Ribadiamo con forza che gli interventi retroattivi sulle tariffe incentivanti dell’elettricità prodotta da impianti fotovoltaici non solo sono gravemente dannosi per l’economia del settore e di tutto il Paese, ma rappresentano un grave vulnus del sistema democratico perché di fatto rendono carta straccia degli accordi già sottoscritti tra lo Stato e le sue imprese.
Come può un Governo fare campagna elettorale , dire a tutti che la green economy è uno strumento di sviluppo e poi calpestare un mondo intero fatto di imprese, dipendenti e continui sviluppi ... Ci appelliamo al presidente Renzi, che in campagna elettorale aveva parlato della green economy come “strumento essenziale per far ripartire il Paese”. La pensa ancora così?"
Nessuna novità, invece, sulle modifiche all'articolo 24 che impone il pagamento di parte degli oneri di rete anche sull'energia consumata.
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