Milano, 1 ottobre 2014 - 00:00

Spalma incentivi, assoRinnovabili e Confagricoltura preparano il ricorso

Le due organizzazioni stanno raccogliendo le adesioni dei propri associati per avviare le azioni legali, con lo scopo di far dichiarare la norma incostituzionale.

Parliamo, naturalmente, del decreto legge 91/2014 — convertito in legge 11 agosto 2014, n. 116 — più noto come "decreto spalma incentivi" o "taglia bollette" o ancora "competitività".

Sono già numerosissimi gli operatori che si sono rivolti alle rispettive associazioni per fare ricorso contro una norma "che modifica unilateralmente e retroattivamente i contratti sottoscritti con il Gestore dei servizi energetici" dai produttori di energia elettrica da fonte fotovoltaica.

Secondo assoRinnovabili il decreto spalma incentivi "introduce modifiche peggiorative aventi palesi effetti retroattivi e, pertanto, lede l’affidamento degli operatori nella certezza e stabilità del regime incentivante. Tutto ciò è in evidente contrasto sia con la disciplina europea sia con le nome costituzionali".

Insomma, la legge è palesemente in contrasto con la Costituzione e le associazioni mirano a farla dichiarare tale dalla Corte Costituzionale.

Tuttavia, né il singolo cittadino, né un’associazione può rivolgersi direttamente alla Corte Costituzionale. Essi possono limitarsi a sollevare una questione di legittimità costituzionale mediante apposita istanza, nel corso di un giudizio dinanzi a una autorità giurisdizionale (per esempio il Tar o il Tribunale civile).

ll Giudice, se ritiene la questione rilevante e non manifestamente infondata, sospende il giudizio e rimette gli atti alla Corte Costituzionale.

Con l’intento di arrivare proprio alla Consulta, assoRinnovabili e Confagricoltura vogliono procedere ad avviare una o più azioni legali collettive contro i commi 2 e 3, art. 26 del Dl 91/2014. Le azioni legali potranno, però, essere avviate solo quando verranno emanati i decreti previsti dai commi stessi.

Il comma 2 Dl 91/2014 ha stabilito che le modalità operative per la decurtazione dell’incentivo (calcolato sul 90% della producibilità annua stimata) e successivo conguaglio dovevano essere definitive dal GSE entro il 9 luglio 2014 e successivamente approvate con decreto dal Ministro dello sviluppo. Ad oggi, non sono ancora note.

Il comma 3, lettera b) ha previsto che "le percentuali di rimodulazione [per l'opzione di rimodulazione cosidetta 'a doppio periodo', ndr] sono stabilite con decreto del Ministro dello sviluppo economico, sentita l'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico, da emanare entro il 1° ottobre 2014".

Il ricorso al Tar non può avere luogo contro disposizioni di legge, ma sempre e solo contro un provvedimento amministrativo, lesivo della sfera giuridica di un soggetto o più soggetti. In altri termini, fino a che non vengono emanati i decreti o fino a che il Gse non passa alle azioni di fatto decurtando gli incentivi non c'è ragione del contendere

Le azioni collettive coordinate da assoRinnovabili e Confagricoltura sono riservate ai rispettivi Soci, che dovranno contattare le proprie Associazioni per aderire alle iniziative.