Spalma incentivi volontario Fer elettriche non fotovoltaiche, il parere dell'Autorità per l'energia
L'Autorità ha pubblicato il suo parere sullo schema di decreto inviatogli dal Ministero dello sviluppo economico e riguardante la rimodulazione volontaria degli incentivi per le rinnovabili elettriche diverse dal fotovoltaico.
Il Decreto legge 23 dicembre 2013 n. 145, anche noto come Destinazione Italia, convertito in Legge 21 febbraio 2014, ha posto condizioni di scelta ai titolari di impianti che producono energia elettrica da fonti diverse dal fotovoltaico, con lo scopo dichiarato di far ribassare la componente A3 delle bollette elettriche.
Secondo quanto disposto dall'articolo 1 commi 3, 4, 5 e 6, i titolari di impianti che beneficiano di incentivi sotto forma di Certificati Verdi, Tariffe onnicomprensive o tariffe premio possono, in alternativa:
"a) continuare a godere del regime incentivante spettante per il periodo di diritto residuo. In tal caso, per un periodo di dieci anni decorrenti dal termine del periodo di diritto al regime incentivante, interventi di qualunque tipo realizzati sullo stesso sito non hanno diritto di accesso ad ulteriori strumenti incentivanti, incluso ritiro dedicato e scambio sul posto, a carico dei prezzi o delle tariffe dell'energia elettrica;
b) optare per una rimodulazione dell'incentivo spettante, volta a valorizzare l'intera vita utile dell'impianto. In tal caso (…) il produttore accede a un incentivo ridotto di una percentuale specifica per ciascuna tipologia di impianto, definita con decreto (…) entro 60 giorni dall'entrata in vigore del presente decreto, da applicarsi per un periodo rinnovato di incentivazione pari al periodo residuo dell'incentivazione spettante alla medesima data incrementato di 7 anni. Il decreto (…) deve prevedere il periodo residuo di incentivazione, entro il quale non si applica la penalizzazione (…) Allo scopo di salvaguardare gli investimenti in corso, tale periodo residuo non può comunque scadere prima del 31 dicembre 2014 e può essere differenziato per ciascuna fonte, per tenere conto della diversa complessità degli interventi medesimi".
L'11 settembre, il Ministero dello sviluppo economico ha inviato all'Autorità per l'energia elettrica e il gas lo schema del decreto attuativo che "stabilisce le modalità di determinazione dei nuovi incentivi riconosciuti sulla energia elettrica prodotta dagli impianti a fonti rinnovabili esistenti, diversi dagli impianti fotovoltaici". L'Autorità, con il Parere n. 478/2014/I/EFR, ha dato il via libera allo schema di decreto, suggerendo di valutare alcune modifiche riguardanti:
• l'applicazione del ritiro dedicato e/o lo scambio sul posto "a seguito di interventi di qualunque tipo, realizzati sullo stesso sito dell’impianto per il quale è stata esercitata l’opzione di rimodulazione",
• e le modalità di rimodulazione da applicare agli impianti oggetto di potenziamento, ricostruzione integrale o rifacimento totale.
Ci limitiamo a segnalare che lo schema di decreto in oggetto, giunge con oltre 200 giorni di ritardo rispetto ai tempi di emanazione previsti dal Destinazione Italia. Questa ingiustificabile dilazione dei tempi si va inoltre a sommare al ritardo sul decreto attuativo che avrebbe dovuto regolare la rimodulazione "a doppio periodo" per gli impianti fotovoltaici in Conto energia (si tratta di una delle tre opzioni del cosiddetto "Spalma-incentivi" per il fotovoltaico — Dl 91/2014); infatti, l'entrata in vigore di tale decreto era attesa dagli operatori entro il 1° ottobre 2014. Per maggiori informazioni, vedi il nostro speciale nei Riferimenti.
Si attende ora la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. La redazione di Nextville provvederà, in tempi brevi, a pubblicare una pagina specifica con l'analisi del testo di legge. Continuate a seguirci.
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