Dagli Usa batteria e cella solare in un unico apparecchio

Allo stato attuale il sistema più comune per produrre energia solare è utilizzare un pannello solare per catturare la luce e una batteria per immagazzinare energia, mentre integrare le due funzioni in unico apparecchio, come proposto dagli scienziati americani, significherebbe ridurre considerevolmente i costi. Trasferire, infatti, energia dal pannello alla batteria corrisponde ogni volta a una perdita di elettricità che si aggira intorno al 20%: con il nuovo dispositivo sarà possibile, invece, ridurre tale perdita a zero. 

Il fattore chiave di questa innovazione sta in un pannello solare dye-sensitized a rete che permette sia alla luce sia all'aria di entrare. E' come se la batteria respirasse, inspirando quando si scarica ed espirando quando si carica. In pratica il pannello solare agisce come primo elettrodo, sotto al quale c'è un sottile foglio di carbonio poroso che funge da secondo elettrodo e una placca di litio che rappresenta il terzo elettrodo. Tra di loro sono sistemati degli strati di elettroliti che trasportano gli elettroni avanti e indietro.

Durante la fase di carica la luce colpisce il pannello solare e crea elettroni, i quali consentono la decomposizione chimica, all'interno della batteria, del perossido di litio in ioni litio e ossigeno. Quest'ultimo viene rilasciato in aria, mentre gli ioni litio sono immagazzinati nella batteria sotto forma di litio metallico dopo aver catturato gli elettroni. Quando la batteria si scarica, invece, consuma ossigeno dall'aria per riformare il perossido di litio.

In seguito ai test condotti dai ricercatori della Ohio State University è emerso che il ciclo di vita di queste batterie sarà simile a quello delle altre batterie ricaricabili presenti in commercio.