Milano, 22 gennaio 2015 - 00:00

Eolico, in Italia un 2014 da dimenticare

Secondo i dati pubblicati dall’associazione nazionale energia del vento (Anev), nel 2014, in Italia, sono stati installati solo 107 MW di energia eolica con un calo percentuale del 76 % rispetto all’anno precedente.

L’aspetto più preoccupante segnalato da Anev è quello occupazionale, si è passati, infatti, da circa 37.000 occupati nel 2012, ai 34.000 nel 2013 e ai 30.000 del 2014. “Tale declino è ingiustificabile se riferito ad un settore che al 2020 ha un potenziale di oltre 67.000 occupati” scrive Anev.

“Un calo così sostenuto è dovuto ad interventi normativi penalizzanti per le aziende del settore, in particolare al sistema delle aste al ribasso per l’assegnazione degli incentivi” continua Anev. “Il tracollo dell’installato è infatti iniziato nel 2012, anno in cui è stato introdotto il nuovo sistema d’incentivazione, ripercuotendosi già sull’installato del 2013 pari a solo 450 MW, contro gli oltre 1200 MW del 2012. Tale situazione si riscontra solo in Italia, mentre nel resto del Mondo il settore eolico registra ogni anno tassi di crescita notevoli ed è riconosciuto come quello più maturo ed efficiente tra le tecnologie rinnovabili”.

“Le aziende del settore eolico attendevano per la fine del 2014 l’emanazione dei correttivi per le aste da parte del Ministero dello Sviluppo Economico” prosegue Anev “tuttavia il Decreto per la definizione dei contingenti 2016–2020 non è stato ancora emanato”.

Per risolvere questa situazione Anev chiede al Governo:

— di evitare il progressivo innalzamento dei livelli di sconto che renderà presumibilmente irrealizzabile gran parte degli impianti in graduatoria;

— di rendere operativo il meccanismo di scorrimento della graduatoria prima dei 42 mesi attualmente previsti, che oggi ne rende impossibile l’applicazione, prevedendo meccanismi di controllo dell’avanzamento delle realizzazioni e consentire l’uscita anticipata dalle graduatorie dei progetti irrealizzabili.