Milano, 12 febbraio 2015 - 00:00

Sentenza Consulta, la Robin Tax è illegittima

Con la pubblicazione della sentenza in Gazzetta Ufficiale, a partire da oggi l’addizionale Ires sulle imprese energetiche – cosiddetta "Robin Tax" – risulta illegittima e non sarà quindi più applicata.

Con la sentenza 11 febbraio 2015 n. 10 (vedi Riferimenti), i giudici della Corte costituzionale dichiarano la Robin Tax viziata da "irragionevolezza", in quanto tributo che si è configurato come maggiorazione di aliquota applicata all’intero reddito di impresa, anziché ai soli "sovra-profitti". Vizio di irragionevolezza confermato anche "dall’assenza di una delimitazione del suo ambito di applicazione in prospettiva temporale o di meccanismi atti a verificare il perdurare della congiuntura economica che ne giustifica l’applicazione" e inoltre "dall’impossibilità di prevedere meccanismi di accertamento idonei a garantire che gli oneri derivanti dall’incremento di imposta non si traducano in aumenti del prezzo al consumo."

Ricordiamo che la Robin Tax, introdotta nel 2008 con il Dl 112/2008, consisteva in un'addizionale Ires del 6,5% applicata inizialmente ai soggetti con ricavi sopra 25 milioni di euro e operanti nei settori della ricerca e coltivazione di idrocarburi, nella raffinazione di petrolio, produzione o commercializzazione di benzine, petroli, gasoli per usi vari, oli lubrificanti e residuati, gpl e gas naturale, o nella produzione o commercializzazione di energia elettrica. Nel 2011, con un successivo intervento normativo, la misura è stata allargata a tutti i produttori, trasportatori, distributori e venditori di energia elettrica e ai produttori e distributori di gas naturale. Ma non solo: la tassazione è stata appesantita di 4 punti percentuali (al 10,5%) ed inoltre è stata abbassata la soglia di imposizione ai 10 milioni di fatturato, in presenza di un reddito imponibile di almeno 1 milione. E come se non bastasse, la Robin Tax è stata allargata anche a tutti i produttori di energia da rinnovabili, fino ad allora esentati per alcune tipologie di fonti.

L’annullamento della Robin Tax, però, varrà solo per il futuro. In altri termini, non avrà un effetto retroattivo – che avrebbe avuto come conseguenza l’obbligo di restituzione dei corrispettivi da parte dell’erario – dal momento che "l’applicazione retroattiva della presente declaratoria di illegittimità costituzionale determinerebbe anzitutto una grave violazione dell’equilibro di bilancio."

Per comprendere l’entità degli cifre in gioco, basti solo dire che negli anni 2008-2013 la Robin Tax ha portato nelle casse dello Stato ben 4,443 miliardi di euro. Questo dato è emerso dalla relazione al Parlamento dell'Autorità dell'energia sull'Attività di vigilanza svolta nell'anno 2014 sul divieto di traslazione della maggiorazione Ires sui prezzi al consumo.

Per ulteriori approfondimenti, consigliamo un’attenta lettura della sentenza nei Riferimenti qui in basso.