Riforma tariffe elettriche, il no di Legambiente
La proposta dell’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico penalizza le famiglie e gli interventi di efficienza energetica.
Questo il parere di Legambiente sul documento di consultazione 34/2015/R/eel, che attua quanto previsto dall'articolo 11, comma 3 del decreto legislativo 102/2014 e che illustra le possibili opzioni per la riforma delle tariffe elettriche dei clienti domestici.
Per superare la progressività delle tariffe rispetto ai consumi (ossia prezzi crescenti al crescere dei consumi) e allineare le tariffe di rete ai costi, l'Autorità ha proposto quattro opzioni alternative:
• Opzione T0: uguale per tutti i clienti; la totalità dell'ammontare necessario alla copertura degli oneri viene caricata sulla componente variabile proporzionale ai consumi; tale opzione corrisponde all'applicazione della tariffa D1 come già definita dall'attuale regolazione tariffaria.
• Opzione T1: uguale per tutti i clienti; l'ammontare necessario alla copertura degli oneri viene caricata al 50% sulla componente fissa correlata alla potenza impegnata e al 50% sulla componente variabile proporzionale ai consumi;
• Opzione T2: l'ammontare necessario alla copertura degli oneri viene caricato come nell'opzione T1 (50% potenza e 50% prelievi) differenziando tra residenti e non residenti il corrispettivo per potenza impegnata;
• Opzione T3: l'ammontare necessario alla copertura degli oneri viene caricato al 75% sulla componente variabile proporzionale ai consumi e al 25% sulla componente fissa, quest'ultima differenziata tra residenti e non residenti.
>> Per maggiori informazioni vedi la Scheda tecnica redatta dall'Autorità nei Riferimenti in basso.
La consultazione si chiude il prossimo 16 marzo. E' possibile inviare commenti e osservazioni agli orientamenti del documento per la consultazione utilizzando il modulo disponibile sul sito dell'Autorità.
Il no di Legambiente
Secondo Legambiente, la proposta presentata dall’Autorità per l’energia — si legge nel comunicato stampa — non va nella direzione auspicata, perchè "non premia la riduzione dei consumi e della spesa energetica delle famiglie. Comporta, invece, aggravi per la maggior parte di loro — in particolare famiglie poco numerose e anziani, come già messo in evidenza dalle associazioni dei consumatori — e penalizza i comportamenti virtuosi da parte degli utenti".
Il superamento della progressività delle tariffe rispetto ai consumi riduce "la spesa per coloro che hanno i consumi elettrici più alti ... In pratica, scompare qualsiasi incentivo a ridurre i consumi, perché, rispetto a oggi, pagherebbe meno chi consuma di più ... secondo alcune simulazioni, l’aggravio medio per le famiglie con consumi bassi si attesterebbe tra il 15 e il 20%. Inoltre, la revisione degli oneri di rete e di sistema, spostati dalla componente variabile a quella fissa, penalizzerebbe l’autoproduzione da fonti rinnovabili".
Il superamento del servizio di maggior tutela
"La preoccupazione di Legambiente deriva anche dal fatto che il Decreto Concorrenza, approvato il 20 febbraio dal governo, prevede che nel 2018 tutti i contratti passino al mercato libero, attraverso l’abolizione del cosiddetto 'servizio di maggior tutela'. Anche questa decisione motiva la necessità di disporre di obiettivi chiari sul futuro delle bollette e di regole trasparenti, per evitare che si determinino conseguenze sociali e ambientali rilevanti nei prossimi anni".
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