Milano, 2 luglio 2015 - 00:00

Via libera al progetto del primo impianto eolico off-shore italiano

Il Consiglio di Stato respinge il ricorso presentato dal Comune di Taranto contro la sentenza del Tar Puglia, che lo scorso anno aveva già respinto il ricorso contro l’autorizzazione alla realizzazione di un impianto eolico off-shore.

Con sentenza n. 3252/2015 (vedi Riferimenti), il Consiglio di Stato ha ritenuto infondate le osservazioni mosse dal Comune, che aveva chiesto l’annullamento del provvedimento col quale nel giugno 2013 il Dirigente della Direzione generale porti del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti aveva autorizzato una società a realizzare ed esercitare una centrale eolica off-shore.

Secondo il Comune di Taranto, l’impianto eolico autorizzato non apparterrebbe né alla categoria dell’eolico on-shore né a quella dell’eolico off-shore ma ad una terza tipologia impiantistica ("near-shore") che comprende "le centrali da posizionare nell'entroterra, ad una distanza inferiore a 3 km dalla costa, o sul mare, ma ad una distanza che si attesta nel range di 7-10 km dalla costa". E così come per gli impianti on-shore, anche per quelli near-shore la competenza al rilascio dell’autorizzazione spetterebbe alla Regione (o alla Provincia delegata) anziché al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.

Eppure, rilevano i giudici, dall’articolo 12, comma 3, del Dlgs n. 387/2003 "si ricava chiaramente come il Legislatore abbia contemplato soltanto due tipologie di impianti: quelli (comunemente detti on-shore), da realizzarsi sulla terraferma, su autorizzazione della Regione (o delle provincie delegate) e quelli (definiti anche normativamente off-shore), da posizionarsi a mare, non importa a che distanza dalla costa, dietro autorizzazione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti".

Il dato normativo, quindi, appare molto chiaro su questo punto. Appare altesì "evidente come nessun valore possa avere la circostanza addotta dal Comune di Taranto, che in taluni atti del procedimento autorizzatorio, così come nel decreto concernente la Via, si faccia riferimento ad un impianto near-shore".

Nel prosieguo della sentenza in oggetto, i giudici inoltre dimostrano l’infondatezza di una serie di ulteriori doglianze procedimentali sollevate dall’appellante, tra cui una presunta mancata convocazione della Provincia di Taranto alla Conferenza dei Servizi.

In conclusione, i giudici respingono l’appello dando sostanzialmente il via libera a quello che potrebbe diventare il primo parco eolico off-shore italiano.