La nuova transizione energetica, le prime proposte della Commissione europea
Dopo il lancio nel febbraio scorso dell'Unione dell'energia resiliente (Resilient Energy Union), arrivano le proposte della Commissione europea: un primo passo verso l'attuazione della strategia energetica europea al 2030.
Secondo la Commissione, a causa del repentino invecchiamento delle infrastrutture energetiche, dei mercati non sufficientemente integrati e delle politiche energetiche non coordinate, i consumatori, le famiglie e le imprese non traggono tutti i vantaggi che si potrebbero trarre dall'attuale sistema energetico.
Per avviare la transizione verso un nuovo sistema, a febbraio del 2015, la Commissione europea ha pubblicato il documento dal titolo "Una strategia quadro per un'Unione dell'energia resiliente con una politica lungimirante in materia di cambiamenti climatici", pensato per dare ai consumatori europei — famiglie e imprese — energia sicura, sostenibile, competitiva e a prezzi accessibili (per maggiori informazioni, vedi i Riferimenti in basso).
Il primo passo verso l'attuazione della Energy Union è il pacchetto di proposte presentato dalla Commissione europea a metà luglio e che prevede il restyling dell'etichetta energetica dei prodotti che consumano energia, modifiche al sistema Ue di scambio di quote di emissione (Emission trading system — ETS), più potere ai consumatori e una consultazione pubblica per la riforma del mercato elettrico.
La nuova etichetta energetica
Con lo schema di regolamento 15 luglio 2015, n. COM(2015) 341 final, la Commissione propone di modificare l'attuale etichetta energetica degli elettrodomestici e altri prodotti che consumano energia. L'intento è quello di definire un'etichettatura più semplice e chiara.
Per aiutare i consumatori a confrontare in modo più semplice i prodotti, la Commissione europea intende tornare allo schema originario che prevedeva classi di efficienza energetica dalla A alla G, differenziate per colori. In sostanza verranno rimossi i simboli che, nelle attuali etichette, vanno dalla A+ alla A+++.

Modifiche all'ETS
Con la proposta di direttiva 15 luglio 2015, n. COM(2015) 337 final, la Commisione intende modificare la direttiva 2003/87/Ce per migliorare i costi/benefici della riduzione delle emissioni e degli investimenti a bassa emissione di carbonio (per maggiori informazioni vedi i Riferimenti in basso).
Consultazione pubblica per la riforma del mercato elettrico
Come già annunciato all'epoca della presentazione dell'Energy Union, la Commissione intende trasformare il sistema energetico europeo anche e soprattutto attraverso l'apertura del mercato interno dell'energia, mediante un ridisegno del mercato elettrico che consenta il libero flusso di energia tra i diversi Stati membri (attualmente 12 Stati membri dell'Ue non soddisfano gli obiettivi minimi di interconnessione: almeno il 10% della capacità produttiva installata capacità deve essere in grado di "attraversare le frontiere". L'UE ha in cantiere 35 progetti di interconnessione che dovrebbero ridurre l'attuale gap da 12 a 2 Stati membri). Una rete energetica europea adeguatamente interconnessa potrebbe far risparmiare ai consumatori fino a 40 miliardi di euro all'anno.
La Commissione lancia adesso una consultazione pubblica su ciò che il ridisegno del mercato elettrico dovrebbe essere per soddisfare le aspettative dei consumatori, offrire vantaggi reali alle nuove tecnologie, favorire gli investimenti, in particolare nelle fonti rinnovabili e generazione basse emissioni di carbonio. Sul sito della Commissione è presente un form per inviare il proprio parere (vedi i Riferimenti in basso). La consultazione si chiude l'8 ottobre 2015.
Nuovo patto con i consumatori
Riconoscendo che i cittadini devono essere al centro dell'Energy Union, la Commissione ha presentato anche un documento programmatico sulla creazione di un nuovo patto (news deal) con i consumatori, che si basa su tre punti fondamentali:
1. aiutare i consumatori a risparmiare energia e denaro attraverso una migliore informazione: i consumatori hanno bisogno di essere informati sul funzionamento del mercato elettrico tanto quanto lo sono i venditori. E questo lo si può ottenere solo attraverso fatture, informazioni pubblicitarie e regole più chiare;
2. offrire ai consumatori una scelta più ampia di azioni nel momento in cui devono confrontarsi con il mercato, mettendoli in grado di sfruttare il loro potere contrattuale attraverso, per esempio, l'introduzione di forme come gli acquisti collettivi (collective purchasing and switching) e le cooperative energetiche;
3. prevedere ulteriori norme per rafforzare sempre più la tutela dei consumatori.
Infine, dovranno essere previste norme che consentano ai consumatori di essere liberi di produrre e consumare la propria energia a condizioni eque, al fine di risparmiare denaro, aiutare l'ambiente e garantire la sicurezza dell'approvvigionamento energetico.
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