Dlgs efficienza, al vaglio del Parlamento lo schema di decreto correttivo
Il 7 agosto 2015, il Ministro Boschi ha trasmesso alla Presidenza del Senato lo schema di decreto legislativo emanato dal Governo per sanare i rilievi fatti dalla Commissione europea nella procedura di infrazione in materia di efficienza energetica.
Dopo il via libera delle Regioni (vedi nostra news nei Riferimenti in basso), ora tocca al Parlamento esprimere un parere sullo schema di decreto legislativo che integra e modifica il Dlgs 102/2014, di attuazione della direttiva 2012/27/Ue sull’efficienza energetica.
Ricordiamo che nel febbraio scorso, la Commissione europea ha aperto una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia, comunicata al Governo con una lettera a firma del Commissario per l'azione per il clima e l'energia Miguel Arias Cañete, nella quale si sostiene che il decreto legislativo non avrebbe correttamente recepito le diverse disposizioni della direttiva (per maggiori informazioni, vedi nostra news nei Riferimenti).
Per risolvere la procedura di infrazione, il Governo si sta muovendo su due fronti:
— la maggior parte delle "censure" evidenziate dalla Commissione europea saranno superate con la ri-notifica di provvedimenti già vigenti e che la Commissione non avevo preso in esame perchè non riportati negli opportuni data base,
— per altre "censure" è stato deciso di prevedere un decreto ad hoc, il cui schema è ora al vaglio del Parlamento.
Tra le disposizioni dello schema di decreto (consultabile nei Riferimenti in basso):
— introduzione delle definizione di "audit energetico" e "aggregatore",
— precisazioni sulle modalità di verifica del rispetto dei requisiti energetici degli edifici e degli pneumatici, cui la Pubblica Amministrazione deve attenersi nell'ambito degli acquisti verdi (Green Public Procurement),
— rimozione degli ostacoli di ordine regolamentare e non all'efficienza energetica, anche attraverso una massima semplificazione delle procedure amministrative e la messa a disposizione da parte delle pubbliche amministrazioni di informazioni chiare,
— precisazioni sulle modalità di calcolo dell'obiettivo nazionale di risparmio energetico al 2020,
— introduzione di criteri trasparenti e non discriminatori per l'accesso al mercato dei servizi energetici, al fine di favorire lo sviluppo del mercato stesso,
— precisazioni sulla volontaria trasmissione dei risultati delle diagnosi energetiche a fornitori di servizi energetici,
— precisazioni in merito alle norme concernenti la misurazione e la fatturazione del consumo energetico,
— precisazioni sull'efficientamento energetico delle infrastrutture di rete.
Lo schema di decreto non contiene una risposta al rilievo della Commissione, secondo cui, nella fase di recempimento della direttiva, sono mancate "le disposizioni necessarie per agevolare l’istituzione di strumenti finanziari, o il ricorso a quelli esistenti, per misure di miglioramento dell’efficienza energetica volte a massimizzare i vantaggi di molteplici canali di finanziamento".
Ma è probabile che il Governo abbia già risposto alla Commissione in merito, attraverso la segnalazione di provvedimenti già vigenti e che la Commissione non avevo preso in esame. Segnalazione di cui, però, non conosciamo i contenuti, perchè non resi pubblici.
Prossime tappe
Il testo dello schema di decreto dovrà ora essere discusso in Commissione al Senato e alla Camera, per poi tornare al Consiglio dei Ministri per l'approvazione definitivia, prima di essere pubblicato in Gazzetta ufficiale.
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