Milano, 20 novembre 2015 - 00:00

Energy Union, progressi compiuti e progetti futuri

La Commissione ha redatto una relazione sui progressi compiuti dallo Stato dell'Unione dell'energia e su quel che resta da fare. Prevista per il 2016 la revisione delle direttive rinnovabili e efficienza.

Il 18 novembre 2015, la Commissione Ue ha presentato al Parlamento e al Consiglio la Comunicazione sullo Stato dell'Energy union 2015, che mostra i progressi compiuti e quanto intende fare nell'ambito della strategia quadro dell'Unione dell'energia.

Cosa è stato fatto

Tra i temi di maggiore interesse, segnaliamo:

cambiamenti climatici: la relazione mostra che l'Ue ha ottenuto risultati particolarmente positivi nella dissociazione tra crescita economica e emissioni di gas a effetto serra. Inoltre, è sulla buona strada per conseguire l'obiettivo 2020 di riduzione delle emissioni del 20%, nonché gli obiettivi del protocollo di Kyoto. Tuttavia, "per raggiungere l'obiettivo del 40% al 2030, sono necessarie ulteriori misure e investimenti significativi, in particolare su reti elettriche, generazione, efficienza energetica e innovazione"

efficienza energetica: "nonostante i significativi progressi compiuti, gli sforzi collettivi degli Stati membri rappresentano solo un risparmio di energia primaria del 17,6% rispetto alle proiezioni per il 2020. Tuttavia, la Commissione continua a ritenere che l'obiettivo del 20% sarà raggiunto, a condizione che la legislazione in vigore dell'Ue sia pienamente attuata, gli sforzi si intensifichino, aumenti il livello di ambizione e migliorino le condizioni di investimento".

energie rinnovabili: incoraggianti i dati sulla produzione di energia rinnovabile nell'intera Ue che, nel 2013, ha registrato 380 GW di energia elettrica prodotta (contro i 450 GW da fonti fossili). Tuttavia, occorre una nuova direttiva sulle energie rinnovabili e una politica di sostenibilità delle bioenergie, da presentare nel 2016 e che dovrebbe fornire il giusto quadro per raggiungere l'obiettivo vincolante di aumento del 27% entro il 2030.

Una sistematizzazione degli aiuti di stato dovrà, invece, puntare a una graduale eliminazione dei sussidi ai combustibili fossili.

Il documento fa il punto anche sull'integrazione del mercato interno dell'energia e sulla sicurezza energetica.

La Commissione ha anche presentato un elenco dei progetti di infrastrutture indispensabili per conseguire gli obiettivi della politica energetica (per maggiori informazioni, vedi i Riferimenti in basso).

Cosa dovrà essere fatto

Quel che resta da fare è ancora molto e il 2016 sarà un "anno cruciale"; la Commissione ha intenzione di lavorare su molti fronti. E cioè:

• revisione della Direttiva sulle energie rinnovabili, 2009/28/Ce (il 18 novembre scorso è stata aperta una consultazione in merito. Per maggiori informazioni vedi i Riferimenti in basso),

• revisione della Direttiva sull'efficienza energetica, 2012/27/Ue (il 4 novembre scorso è stata aperta una consultazione in merito. Per maggiori informazioni vedi i Riferimenti in basso),

• revisione della Direttiva sulla prestazione energetica degli edifici, 2010/31/Ue,

• revisione della Direttiva concernente le misure per la sicurezza sull'approvigionamento di energia elettrica

• revisione del Regolamento sulla sicurezza dell'approvigionamento di gas,

• Comunicazione sullo sfruttamento del potenziale energetico della "termovalorizzazione",

• revisione della direttiva "eurobollo" e quadro per promuovere il pedaggio elettronico,

• esame delle regole di accesso al mercato per il trasporto stradale al fine di migliorarne l'efficienza energetica.

Il plauso del Ministro Guidi

"La Comunicazione della Commissione UE sullo stato dell’Unione per l’energia — ha affermato il Ministro nel comunicato stampa pubblicato ieri 19 novembre 2015 — rappresenta il primo importante passo nella realizzazione dell’Unione energetica. L'Italia accoglie positivamente la Comunicazione e l’ampio pacchetto di documenti che lo accompagnano essendo in prima fila nello sforzo di produrre la massima integrazione delle politiche in questo campo ...  l'Italia dedicherà ora tutti i suoi sforzi per far sì che possa essere messo in piedi un sistema di governance solido e affidabile che assicuri l’impegno di tutti i partner al conseguimento degli obiettivi ambiziosi in campo energetico che ci siamo dati per i prossimi anni”.