Milano, 10 dicembre 2015 - 00:00

Certificati bianchi, inaccettabile l'imprevisto e retroattivo cambio delle regole

È quanto denuncia il Coordinamento Free, secondo cui gli obiettivi di efficienza energetica del Paese sono a rischio per un imprevisto cambio delle regole del meccanismo, imposto dal GSE a partire dal gennaio 2015.

"Purtroppo — si legge nella lettera inviata dal Coordinamento Free al Ministro Guidi — il meccanismo ... con alta probabilità non consentirà di raggiungere il target stabilito dai decreti. Gli aspetti più gravi riguardano la volontà del GSE di limitare l’accesso alle ESCo, impiegando largamente lo strumento dell’annullamento in autotutela dell’incentivo per investimenti già avviati o completati basando gli annullamenti su valutazioni che non appaiono sorrette dal quadro normativo e che determinano una disparità sostanziale tra gli stessi operatori. In particolare l’attacco più evidente è la palese volontà di cancellazione delle schede standardizzate ... analoga problematica si sta rivelando in alcuni casi con interventi a consuntivo per i quali il GSE ha prima approvato gli investimenti promettendo gli incentivi (approvando le PPPM) e, dopo che gli interventi sono stati realizzati, lo stesso GSE li ha annullati. Con la motivazione, che anche in questo caso non sembra sorretta dai decreti cui si fa riferimento".

Queste scelte del Gestore dei servizi energetici, stanno determinando i seguenti danni:

• ridurre l’incentivo ex post, dopo che le aziende hanno realizzato gli investimenti, vuol dire mettere in crisi l’esistenza stessa dell’azienda;

• promozione di decine di ricorsi al TAR tra maggio e ottobre 2015 contro questa decisione palesemente contraria alle norme e alle linee guida dell’Autorità per l'energia;

• ulteriore perdita di credibilità del sistema Italia con l’introduzione di meccanismi retroattivi.

"Non ritiene il Governo — chiede Free al Ministro — che il cambio delle regole del gioco debba avvenire per emanazione di Decreto ministeriale e non per singoli provvedimenti del GSE?

Perché il Ministero non interviene sul GSE per evitare di revocare gli incentivi attribuiti dai Dm 28 dicembre 2012 a decine di operatori che si sono avvalsi delle schede standardizzate basandosi sul meccanismo ed oggi sono sul lastrico e costretti a licenziare o mettere in cassa integrazione centinaia di lavoratori per la cancellazione degli incentivi dopo aver sostenuto gli investimenti?"

Il Coordinamento ricorda anche il ruolo fondamentale che il Dlgs 102/2014, di recepimento della direttiva 2012/27/Ue sull'efficienza energetica, ha previsto per il meccanismo dei Certificati Bianchi: almeno il 60% dell'obiettivo nazionale di risparmio da conseguire nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2014 e il 31 dicembre 2020 dovrà essere garantito dal meccanismo stesso.

Ed è facendo proprio riferimento a questo ruolo e alla direttiva europea che la lettera si chiude, con il seguente interrogativo: "dopo la COP21, ci si avvia ad un nuovo impulso a livello mondiale negli investimenti sull’efficienza e sulle rinnovabili; l’Italia in funzione dell’obiettivo di riduzione delle emissioni al 2030 nei comparti non ETS dovrà accelerare l’impegno sul versante dell’efficienza; la Commissione Europea sta rivedendo la Direttiva sull’efficienza 2012/27/Ue per potenziarla in vista di obiettivi più ambiziosi. Visto questo quadro in movimento, si chiede: con quali strumenti il Governo italiano pensa di contribuire al raggiungimento degli obiettivi di efficienza e di riduzione dei gas climalteranti al 2020 e al 2030?"

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