Milano, 14 gennaio 2016 - 00:00

Agevolazioni Seu in pericolo?

Secondo il sottosegretario Giacomelli, dal 2019 la legislazione sui Sistemi efficienti di utenza dovrà essere probabilmente cambiata in coerenza con le Linee guida comunitarie in materia di aiuti di Stato a favore dell’ambiente e dell’energia 2014-2020.

E il cambiamento potrebbe significare niente più agevolazioni sugli oneri di rete.

Nel rispondere a un'interrogazione del Senatore Girotto del Movimento 5 stelle, il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico Giacomelli è stato chiaro: l'assetto particolarmente vantaggioso oggi riconosciuto ai Sistemi efficienti di utenza (Seu) "è destinato probabilmente a cambiare".

Ricordiamo che i Seu e i Seeseu pagano i corrispettivi tariffari di trasporto e distribuzione e gli oneri generali di sistema sull'energia prelevata e i corrispettivi a copertura degli oneri generali di sistema sull'energia consumata, limitatamente alle parti variabili e "in misura pari al 5 per cento dei corrispondenti importi unitari dovuti sull'energia prelevata dalla rete" (per maggiori informazioni, vedi i Riferimenti in basso).

"Infatti, — continua il sottosegretario — le Linee guida comunitarie in materia di aiuti di Stato a favore dell’ambiente e dell’energia 2014-2020 e i relativi orientamenti applicativi della Commissione europea portano a concludere che, in via generale, gli oneri diversi da quelli destinati all’incentivazione delle fonti energetiche rinnovabili (dunque, ciò che è diverso dalla attuale componente A3, per la sola quota riferita al sostegno delle rinnovabili) debbano essere pagati interamente da tutti i consumatori ... Pertanto, sarà effettivamente necessario modificare l’attuale legislazione nazionale per stabilire, con la gradualità consentita, anche per le attuali configurazioni previste dalla legge, un regime coerente con i nuovi indirizzi europei".

Sempre in coerenza con dette Linee guida, sembra che il Ministero abbia intenzione di ridurre le agevolazioni Seu gradualmente fino al 2018, per eliminarle definitivamente a partire dal 2019.

Dura la reazione del Coordinamento Free che, in un comunicato stampa pubblicato oggi, accusa il Governo di prepararsi "ad assestare un altro colpo basso alle rinnovabili ... Quella del Governo è una posizione sempre meno comprensibile alla luce della crescente competitività delle tecnologie verdi, come segnala del resto l’evoluzione del contesto internazionale ... Riteniamo necessario che l’Italia avvii una riflessione seria e di ampio respiro, partendo dalle indicazioni della Conferenza di Parigi, per definire una strategia climatica in grado di orientare le strategie energetiche, industriali, dei trasporti, dell’edilizia e dell’agricoltura del paese. Guardando al futuro e non al passato”.