Milano, 30 marzo 2016 - 00:00

Investimenti in energie rinnovabili, raggiunto un nuovo record

Nel 2015 il quantitativo di denaro investito nella produzione di energia da fonte rinnovabile a livello mondiale è stato più del doppio di quello investito nel produrre energia con carbone e gas. L'Italia in controtendenza.

È quanto sostenuto dal Rapporto dell'United Nations Environment Programme (UNEP), dal titolo Global Trends in Renewable Energy Investment 2016 e stilato in collaborazione con la Frankfurt School-UNEP Collaborating Centre for Climate & Sustainable Energy Finance e Bloomberg New Energy Finance.

Il dato che più ha impressionato la stampa internazionale è quello riferito alla quantità di denaro investito nel 2015 in impianti a fonti rinnovabili: quasi 286 miliardi di dollari. Più del doppio di quanto investito in centrali elettriche a carbone e gas (130 miliardi di dollari).

Il solare e l'eolico dominano il settore, raggiungendo un valore rispettivamente di 161 e 110 miliardi di dollari investiti. Seguono le biomasse con 6 miliardi, il mini idroelettrico con 4, i biocarburanti con 3 e la geotermia con 2.

Non meno importanti sono gli altri traguardi raggiunti lo scorso anno:

• anche se gli impianti a fonti rinnovabili costituiscono ancora il 16,2% del totale degli impianti che producono energia elettrica e anche se la frazione dell’energia da loro prodotta equivale solo al 10,3% del totale mondiale, la crescita delle rinnovabili è inarrestabile e sempre più veloce: per la prima volta l’anno scorso, il 54% dei nuovi gigawatt installati provengono da fonti rinnovabili.

• un'altro traguardo raggiunto nel 2015 riguarda l'ubicazione degli investimenti: i Paesi in via di sviluppo hanno investito più che negli anni passati, con la Cina che la fa da padrone con 102,9 miliardi di dollari investiti, seguita da India, Sud Africa, Messico e Cile. Per la prima volta, dunque, l'investito a livello mondiale ha superato quello dei Paesi sviluppati.

Non segue la tendenza internazionale l'Italia che, nel 2015, ha registrato un calo degli investimenti del 21% rispetto al 2014. Un calo dovuto, secondo il Rapporto, "ai tagli retroattivi delle feed-in tariff a sostegno del solare fotovoltaico, che hanno contribuito in modo consitente a smorzare l'interesse degli investitori".

Tra i 10 Paesi che l'anno scorso hanno registrato una drastica riduzione di investimenti in impianti fotovoltaici con capacità inferiore a 1 MW, l'Italia è, infatti, al primo posto.

Insomma, il nostro Paese sembra non accorgersi che una rivoluzione è ormai in atto, come confermato anche dal direttore dell'UNEP Achim Steiner: "le fonti rinnovabili hanno sempre più un ruolo centrale nei nostri stili di vita e gli investimenti da record nel 2015 sono un'ulteriore prova di questa tendenza".