Milano, 11 aprile 2016 - 00:00

Incentivi alle rinnovabili, il punto su obiettivi e prospettive

Il Servizio Studi del Dipartimento attività produttive della Camera ha pubblicato in data 6 aprile un interessante documento dal titolo "Le fonti rinnovabili e i meccanismi incentivanti per il settore: prospettive e obiettivi".

Il Dossier è suddiviso nei seguenti quattro capitoli:

• Il fabbisogno energetico del Paese e le fonti energetiche impiegate per soddisfarlo: il "peso" delle fonti rinnovabili

• Gli obiettivi di consumo di energia da FER al 2020. La situazione nazionale secondo i criteri di contabilizzazione Eurostat

• Gli incentivi per le fonti rinnovabili e le recenti politiche legislative

• Misure adottate a livello nazionale per promuovere la crescita delle energie da fonti rinnovabili

Nel documento si ricorda quanto le fonti energetiche rinnovabili abbiano conquistato negli ultimi anni un ruolo di primo piano nell’ambito del sistema energetico italiano. Al punto che già nel 2014 è stato raggiunto in anticipo e superato dall’Italia il target del 17% consumi complessivi di energia da FER su consumi finali lordi di energia, fissato in sede europea per il 2020.

Viene però sottolineato anche che "la possibilità di mantenere la quota dei consumi finali coperta da rinnovabili su questi livelli dovrà essere testata anche sulla base del futuro andamento dei consumi energetici complessivi del Paese nella fase post-crisi".

Interessante anche il focus dedicato al costo cumulato degli incentivi e alle conseguenti ricadute sulla componente A3 delle bollette. L’attenzione in particolare è rivolta ad alcuni recenti interventi normativi contenuti nella Legge di stabilità 2016, "suscettibili di determinare un aumento degli oneri della componente A3". Il riferimento è a quella disposizione della Legge di stabilità che riconosce alla produzione di energia elettrica da impianti alimentati da biomasse, biogas e bioliquidi sostenibili, che hanno cessato al 1° gennaio 2016 o cessano entro il 31 dicembre 2016 di beneficiare di incentivi sull’energia prodotta, un diritto a fruire fino al 31 dicembre 2020 di un incentivo pari all’80% di quello riconosciuto dal Dm 6 luglio 2012 agli impianti di nuova costruzione e di pari potenza.

L’erogazione di questo incentivo, che è subordinata alla decisione favorevole della Commissione europea in esito alla notifica del regime di aiuto, potrebbe far lievitare la componente A3. Non solo: verrebbero pressoché annullati anche i già scarsi risultati ottenuti – in termini di riduzione del costo complessivo degli incentivi — dai due famigerati provvedimenti "spalma-incentivi" per il fotovoltaico e per le altre rinnovabili elettriche.

Per ogni ulteriore approfondimento, consigliamo di consultare il documento nei Riferimenti qui in basso.