Ecobonus, il Parlamento impegna il Governo a stabilizzarlo
Sono state discusse e approvate in Senato una serie di mozioni che chiedono la stabilizzazione delle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici esistenti. Il Governo si impegna a renderle stabili fino al 2019.
Introdotte con la finanziaria del 2007, dopo una proroga durata quattro anni — e cioè fino al 2010 -, le agevolazioni fiscali per il risparmio energetico sono state prorogate di anno in anno, quasi sempre poco tempo prima della scadenza, non consentendo di sfruttare a pieno la programmazione degli interventi sul lungo periodo.
Eppure, nel corso di questi anni, l'Ecobonus ha generato una serie di benefici non di poco conto:
• benefici ambientali, in termini di risparmio energetico che, al 2013, risultano essere pari a 1.600 GWh all'anno;
• economici, in termini di investimenti generati che, al 2013, risultano essere di 3,4 miliardi di euro;
• occupazionali: il Cresme ha stimato che, grazie agli investimenti effettuati, sia stato possibile dare lavoro a 283.200 persone nel settore dell'edilizia. La cifra sale a 424.800, se si considera l'indotto;
• e di gettito fiscale per le casse dello Stato: numerosi studi (Cresme, Confartigianato, Confindustria) asseriscono che il saldo economico tra le risorse utilizzate dallo Stato per sostenere la misura e quelle generate (IVA, IRPEF-IRES, IRAP, IVA) è positivo, con un'elevata emersione dell'economia sommersa.
Forti di questi dati, alcuni Senatori appartenenti a diversi gruppi Parlamentari, attraverso sei distinte mozioni, hanno chiesto al Governo di consolidare l'Ecobonus con l'adozione di diverse misure, prima tra tutte la sua stabilizzazione: non prevedere più proroghe annuali, come finora fatto, ma estendere l'agevolazione per più anni.
Tra le altre richieste menzioniamo:
• la riduzione delle rate annuali da 10 a 5 anni,
• la rimodulazione delle tipologie di intervento ammesse ad agevolazione fiscale,
• l'obbligo della redazione dell'attestato di prestazione energetica,
• l'estensione dell'agevolazione alla costruzione di edifici nuovi, al patrimonio di edilizia residenziale pubblica e di edifici di proprietà di onlus,
• l'istituzione di un meccanismo sanzionatorio efficace per le dichiarazioni incongruenti.
Il Governo, per voce del Viceministro dell'economia Enrico Morando, si è detto concorde con le premesse delle mozioni presentate e favorevole alla stabilizzazione e si impegnerà "a dare stabilità, per il triennio 2017-2019, all'agevolazione fiscale del 65 per cento prevista per la riqualificazione energetica degli edifici".
Non così per le altre richieste, in specie quella riguardante la riduzione delle rate annuali. "Non sono in grado di accettare, perché il Governo non le condivide, — ha detto Morando — proposte che riguardano una radicale modificazione, in termini di accorciamento, dei tempi di effettivo recupero della detrazione, come — ad esempio — da dieci a cinque anni".
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