Milano, 5 maggio 2016 - 00:00

Economia circolare, anche in Italia un’agenzia per l’uso efficiente delle risorse

500 mila nuovi posti di lavoro a livello nazionale: è quello che si otterrebbe, secondo ENEA, creando in Italia un’Agenzia per l’uso efficiente delle risorse e promuovendo la transizione verso l’economia circolare.

Seguire l’esempio di Paesi come Germania, Regno Unito, Stati Uniti e Giappone e promuovere una corretta gestione efficiente delle risorse: è quanto è emerso oggi nel corso del convegno “L’Italia verso l’economia circolare. Gli strumenti operativi per una gestione efficiente delle risorse”, organizzato dall’ENEA. L’economia circolare (vedi Riferimenti Materia Rinnovabile) si focalizza sulla “chiusura dei cicli” attraverso l’uso efficiente delle risorse e la minimizzazione delle perdite lungo il loro intero ciclo di vita, la riduzione dei consumi, l’eco-progettazione, la produzione sostenibile. Si basa inoltre sulla sostituzione, dove possibile, con risorse rinnovabili o materiali riciclati, sull’estensione della vita dei prodotti, il loro riuso, la minimizzazione dei rifiuti e un livello di riciclo che assicuri/preservi la qualità dei flussi, apportando benefici ambientali, economici e sociali.

L’economia circolare può generare importanti benefici per l’ambiente e il sistema produttivo, con particolare riferimento al settore manifatturiero dove si possono ottenere consistenti riduzioni dei costi di produzione tenuto conto che le materie prime incidono fino al 60% del prezzo finale dei prodotti. La Commissione europea stima che l’eco-progettazione, la riduzione della produzione di rifiuti e il loro riutilizzo, possono generare risparmi pari a 600 miliardi di euro per le imprese (l'8% del fatturato annuo) e ridurre le emissioni di gas serra di 450 milioni di tonnellate l’anno.

Secondo un recente studio, in Italia la piena implementazione dei principi dell’economia circolare lungo l'intera catena del valore  – che comprende progettazione, produzione, uso e gestione del fine vita dei prodotti – potrebbe creare 541 mila nuovi posti di lavoro a fronte di soli 35 mila in uno scenario business as usual.

"Sull’economia circolare”, è stato ricordato nel corso del convegno, “Bruxelles sta investendo molto, con un programma di ricerca da 650 milioni di euro ‘Industria 2020 ed economia circolare’ e il pacchetto di misure varato lo scorso dicembre che fissa nuovi target di riduzione dei rifiuti al 2030 (riciclaggio del 65% di rifiuti urbani e del 75% di imballaggi, con un limite massimo di smaltimento in discarica del 10%) e promuove il riuso, lo scambio di risorse tra le industrie – la cosiddetta simbiosi industriale – e gli incentivi economici per prodotti verdi e riciclabili".

Per maggiori approfondimenti sull'economia circolare scarica l'ultimo numero di Materia Rinnovabile, la rivista di Edizioni Ambiente sulla bioeconomia e l'economia circolare:

 

Pagine correlate