Efficienza energetica, due accordi per abbattere i consumi agricoli e dei musei
Nell’arco di due giorni ENEA ha firmato due protocolli d’intesa per promuovere il risparmio energetico: uno con il MiPAAF per il settore agricolo e uno con il MiBACT per gli edifici storici.
L’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA) ha firmato ieri un protocollo d’intesa con il ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT) per l’efficientamento degli edifici storici e uno oggi con il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (MiPAAF) per promuovere l’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti rinnovabili nel settore agricolo, forestale e nell’agroindustria.
Nel primo caso si tratta di un accordo triennale che prevede la valutazione dell’impronta energetica degli edifici storici e l’individuazione di adeguati interventi di efficientamento che – secondo le stime ENEA – potrebbero abbattere fino al 30% i consumi per la climatizzazione e tagliare fino al 40% quelli per l’illuminazione grazie all’installazione di lampade a LED e all’impiego di smart lighting.
“Il complesso dei musei nazionali paga ogni anno una bolletta energetica pari a circa 250 milioni di euro” scrive ENEA “con consumi in salita del 50% rispetto agli anni ’80. A gravare maggiormente sul fabbisogno di energia degli oltre 5 mila luoghi della cultura italiani — tra musei, palazzi storici e aree archeologiche — sono soprattutto illuminazione, climatizzazione, sicurezza e ICT, servizi essenziali che vanno riprogettati per ridurre i consumi e garantire il massimo del comfort ambientale per una migliore conservazione e fruizione delle opere d’arte e delle strutture architettoniche stesse”.
L’accordo prevede inoltre l’utilizzo di fonti rinnovabili, come ad esempio il cosiddetto fotovoltaico “invisibile”, una sorta di pellicola integrabile nel complesso architettonico e paesaggistico, che potrebbe sfruttare l’elevato irraggiamento solare negli oltre 1.600 ettari di aree archeologiche, di cui l’80% al centro-sud. Previste infine, attività di alta formazione e azioni di sensibilizzazione al risparmio energetico verso i dipendenti e chi usufruisce dei luoghi d’arte, che possono garantire un’ulteriore contrazione dei consumi dell’8%.
Per quello che riguarda l’agricoltura e il comparto agro-industriale — due settori estremamente energivori — l’accordo considera una rafforzata collaborazione fra l’ENEA e MiPAAF per migliorare l’efficienza energetica nel sistema agricolo-alimentare, diminuirne gli impatti ambientali e rafforzare il trasferimento di know-how e metodologie innovative, anche attraverso attività di informazione e comunicazione sui consumi di energia, in ambito nazionale e regionale; prevede inoltre l’introduzione di processi e tecnologie innovative per la realizzazione di impianti di produzione di energia rinnovabile, l’efficientamento di quelli esistenti e di progetti pilota; verrà altresì promosso l’utilizzo efficiente di prodotti agricoli e agroindustriali a fini energetici e per la produzione di biometano e di biocarburanti da filiere nazionali. E per concludere ENEA e MIPAAF, supporteranno imprese ed enti di ricerca nazionali nella partecipazione a progetti europei e internazionali anche attraverso la costituzione di partenariati e l’elaborazione delle proposte.
“A livello Ue il settore agricolo-alimentare assorbe il 26% dei consumi finali di energia” scrive ENEA “mentre in Italia circa il 13%. Con opportuni interventi di efficientamento tecnologico, a livello nazionale si potrebbero ridurre del 25% i consumi di energia nell’irrigazione e fino al 70% nei sistemi di ventilazione e raffrescamento, con un ritorno degli investimenti compreso tra 5 e 7 anni”.